L’arte come terapia per la salute mentale, la storia di Davide Lai nel nuovo docufilm di Roberto Pili

Si intitola “Profondo Nero” il nuovo progetto del regista sardo Roberto Pili, produzione di Francesco Pili, un docufilm in cui la creatività diventa strumento di resilienza e le forme dell’arte come mezzi per affrontare le sfide legate alla salute mentale. Due elenti che si fondono perfettamente nell’idea portata avanti dal regista in questo progetto dove l’arte diventa strumento sia di terapia che di libera espressione, un percorso che viene affrontato attraverso il racconto significativo di Davide Lai, storico writer sardo, noto nel mondo dell’arte urbana come Nero.

Profondo Nero – spiegano – si presenta con la formula docufilm e videoclip, già apprezzata nel pluripremiato ‘Lucy – Un destino da pioniera‘. Attualmente sono in corso le ultime riprese a Roma per il video musicale del pezzo inedito, intenso ed introspettivo, scritto da Danno della memorabile band Colle Der Fomento e prodotto dal maestro DJ Ice One. Questa composizione offre un’esplorazione profonda della sofferenza mentale, con versi incisivi e sonorità cupe che catturano l’essenza del “nero” profondo, simboleggiando il dolore psicologico e l’angoscia interiore”.

Il cast del docufilm include nomi iconici della scena hip hop italiana come DJ Ice One, Kaos One e Danno, insieme a rappresentanti della subcultura sarda come Bboy Lucio e Matteo Prosa, professionisti della salute mentale come il Dott. Alessandro Montisci, la presidente dell’A.S.A.R.P. Gisella Trincas. La loro partecipazione arricchisce il progetto, fornendo prospettive uniche su come l’espressione artistica possa fungere da potente strumento per migliorare il benessere mentale e affrontare traumi e difficoltà, offrendo uno spiraglio di luce nel percorso dell’oscurità.

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