La tradizione della settimana santa: ‘baballottis’ in vetrina a Portoscuso

Una mostra per tenere vive le tradizioni e il significato della settimana santa. Questo è l’obiettivo dell’associazione culturale ‘Sardinian Events’ che propone un’esposizione nella Vetrina della cultura a Portoscuso de ‘is baballottis e i goggius” sino al 3 aprile. Durante la settimana santa nel centro sulcitano, i riferimenti, le atmosfere della cultura e delle influenze iberiche sono molto evidenti, come dimostra tutta la comunità nell’assidua presenza ai riti della Settimana Santa Le influenze iberiche sono evidenti: protagonisti indiscussi sono i ‘baballotti’, persone che partecipano ai cortei e precedono la Pasqua. Per antichissima tradizione, i baballotti escono in processione per compiere l’atto di pietà e di fede percorrendo le vie del paese. A questa processione partecipano persone di tutte le età con indosso una veste bianca e a capo coperto che nasconde il volto. L’abito ricorda quello degli antichi flagellanti, che sin dal XIII secolo caratterizzavano la pietà popolare. Rigorosamente incappucciati, i baballotti, sfilano per le vie in raccoglimento, scortando i simulacri del Cristo e della Vergine Addolorata. Il tamburi e le matraccas scandiscono le tappe della processione mentre il popolo intona gli antichi Goggius, lodi sacre cantate nelle celebrazioni della Settimana Santa.

Gli abiti dei baballotti sono stati realizzati da Mariangela Musu e Ignazio Alberto Cherchi grazie alla curata ricerca effettuata nel 2013 con l’ Arciconfraternita del Santo Monte di Iglesias; abito bianco e lungo, come segno di penitenza è uno dei simboli della Settimana Santa. Lo portano adulti e bambini che partecipano alle processioni, hanno fianchi cinti dal cordone e il capo coperto da “sa visiera” che cela completamente il viso.

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