Un film documentario girato a Oliena e dintorni, con l’obiettivo di raccogliere e raccontare le leggende dimenticate della Sardegna rurale, proponendone una reinterpretazione contemporanea. “Domus de Janas” è l’opera di Myriam Raccah, regista franco-italiana, che ha trascorso diverso tempo nel paese barbaricino, alle pendici del Monte Corrasi. “Più trascorrevo del tempo in compagnia dei suoi abitanti, più mi sembrava che lo spirito profondo di quelle storie aleggiasse ovunque”, ha detto. Così si è messa alla ricerca delle antiche leggende, che vengono potentemente evocate dalle musiche – in parte curate dal musicista e produttore elettronico sardo Alek Hidell -, dalle distese di ulivi e dai fuochi di San Giovanni.
Le anziane signore pregano, i giovani si esercitano nei canti tradizionali, una pittrice dipinge un murale in cui è raffigurato un portale che collega a un mondo magico. Un pastore, sul monte avvolto dal fumo, viene attirato tra le rovine delle Domus de Janas, le tombe preistoriche scavate nella roccia che, secondo la credenza popolare, sarebbero state abitate da piccole fate legate alla natura e alla magia. Il pastore combatte contro il fuoco ma solo la tempesta potrà calmare le fiamme.
Distribuito da Own Air, il docu-film inizia un suo piccolo tour di presentazioni – oggi a Bologna al Cinema Perla – con la presenza della regista, per condividere in prima persona le ragioni di un’opera intima per concezione ma corale per realizzazione. Il 6 maggio tappa a Cagliari (Greenwich, ore 20), e poi ancora: 7 maggio Oristano (Ariston, alle 18:30 e alle 20) 8 maggio Tortolì (Cinema Garibaldi, ore 20), 9 maggio Alghero (Cinema Miramare, ore 20), 10 maggio Sassari (Teatro Astra, ore 20) e 11 maggio Ghilarza (Cinema Joseph, ore 19).