Poetessa di lingua sarda, una delle figure di maggior rilievo nel campo, pluripremiata nei concorsi letterari che contano, originaria di San Basilio, Anna Cristina Serra, 57 anni, è l’ospite d’onore stasera alle 18.30 all’ExMà a Orani, della rassegna letteraria ‘Quando tutte le donne del mondo‘, ideata e curata dall’editor e critica letteraria Bastiana Madau (qui il programma). La lista dei suoi premi è lunghissima: per due volte ha vinto il Premio Ozieri, poi il Premio Michelangelo Pira e di un Premio Internazionale a Milano. Ha pubblicato tre libri di poesia: Su fragu ’e su ’entu, Follas e Luna Cantadora, ma si esercita anche nella traduzione, ha tradotto in sardo “Una donna” di Sibilla Aleramo ma non solo.
Stasera a Orani, Anna Cristina Serra, dialogherà con il filologo Dino Manca, docente universitario a Sassari e studioso del sistema letterario sardo. “L’invito di Bastiana a questa rassegna, dove sono state invitate autrice di ogni provenienza, mi commuove mi rincuora e mi fa sperare – spiega la poetessa di San Basilio -. La poesia e la letteratura sarda sono in salute, producono ottima qualità, ma sono invisibili. Si fa finta che la lingua sarda non esista. Non è così: esistiamo siamo tenaci e resistenti, le nostre produzioni si possono confrontare con tutte le produzioni in tutte le lingue del mondo. Manca però la conoscenza, per questo oggi ringrazio Bastiana Madau: per avermi dato l’opportunità di parlare di poesia in lingua sarda, di poesia in genere e della funzione della poesia sul sociale”. “La poesia sarda non è di meno della scienza – prosegue Anna Cristina Serra – veicola riflessioni emozioni storia cultura”. Serra, che di professione fa l’operatrice culturale, è una delle più accanite sostenitrici della lingua delle origini e delle politiche in suo favore: “La mia vita è il sardo – sottolinea – nel mio paese, con i miei parenti e i miei amici parlando in sardo ho imparato tutto e quella lingua e quelle origini mi hanno fatto diventare la donna che sono. Mi ritengo onorata di aver rincontrato maestri che mi hanno incoraggiata nella mia passione per la poesia sarda: dai compianti Cicittu Masala e Paolo Pillonca ad esempio, che mi seguivano e mi guidavano”. Una passione che Anna Cristina ha avuto sin da piccola: ”Mi piaceva ascoltare i poeti sardi alle feste di San Basilio e quando li ascoltavo mi affascinavano. Ma mi chiedevo sempre: come mai a scuola questi autori non li studio?”. L’esordio con una prima poesia presentata in pubblico arriva tardi: “Era una poesia che avevo presentata a Silius in occasione del Premio letterario Santa Barbara quando avevo già 32 anni – ricorda la poetessa – ho avuto una menzione dalla giuria dove c’era Pillonca, Rita Casula e altri. Quel premio mi ha aperto una strada, un mondo. Da allora ho proseguito il lavoro senza sosta”. A chi le fa notare che in un mondo di poeti maschi e l’unica donna che si è fatta largo risponde: “Non è così. Ci sono diverse donne da tanto tempo in questo mondo: producono e sono bravissime. Il problema è sempre e solo uno: la visibilità che non c’è”.
M. G. Fo.