Sarà allestita per tutto il pomeriggio e fino alle 20 al Museo archeologico ed etnografico ‘Sanna’ in via Roma a Sassari la camera ardente per Ercole Contu, decano dell’archeologia sarda e professore emerito all’Università sassarese scomparso ieri. Alle 18 ci sarà una cerimonia di commiato alla presenza delle figlie Maria Teresa e Giulia e di tutta la famiglia.
Contu, che avrebbe compiuto 94 anni nei prossimi giorni, è morto domenica in ospedale. Innumerevoli i suoi studi sulla storia antica della Sardegna come soprintendente archeologo e come docente all’Università. Ha scavato alcuni tra i più importanti e conosciuti siti archeologici dell’Isola come il monumentale altare di Monte d’Accoddi a Sassari, i nuraghi Santu Antine a Torralba e Palmavera ad Alghero, il tempio di Domu de Orgia a Esterzili, la necropoli di Anghelu Ruju ad Alghero, i siti di Filigosa e Tamuli a Macomer. La sua ricerca si è concentrata soprattutto sull’età prenuragica e nuragica ma ha indagato anche sui monumenti romani dell’Isola come il palazzo di Re Barbaro a Porto Torres.
“Io debbo ad Ercole Contu, forse al di là di quanto lui stesso non immaginasse, molti dei miei successi iniziali – ha scritto ieri Attilio Mastino, storico ed ex rettore dell’Università di Sassari – gli debbo comunque la stima, l’amicizia, il senso di sopportazione, come nel viaggio in Corsica per visitare gli scavi preistorici di Propriano a Sollaccaro, con la straordinaria accoglienza tributata al loro comune maestro non solo dai nostri studenti di Sassari, ma anche dai colleghi corsi, da François de Lanfranchi e da Joseph Cesari. Ne ho tratto globalmente l’impressione di un uomo buono, nobile, generoso, stimato da tutti, un gentiluomo che è stato anche un convinto democratico, un uomo che preferiva discutere e convincere e che non voleva imporre agli altri la propria volontà”.
Tra i suoi lavori più importanti ci fu anche la ristrutturazione del Museo archeologico di Sassari, negli anni Settanta: è proprio qui che il mondo culturale della Sardegna renderà oggi l’ultimo saluto al professore emerito.