Cos’è, ma anche cosa non è, la felicità? Per chi scrive, la felicità è (anche) la possibilità di poter incontrare tre autori e pensatori strepitosi dal calibro di Eugenio Borgna, Michela Marzano e Umberto Galimberti in un uggioso pomeriggio invernale, nel cuore di Cagliari. Ma è anche la domanda, cui daranno risposte di sicuro valore, i tre ospiti chiamati a inaugurare, giovedì 30 novembre, la seconda edizione del Festival Lei (dove Lei sta per Lettura Emozione Intelligenza), in scena a Cagliari e Sassari fino al 14 dicembre.
Una domanda, anzi, di più, un tema, che dà poi il titolo all’intera manifestazione e che si sviluppa declinandosi nei diversi settori delle attività umane: letteratura, psicologia, filosofia, pedagogia, teologia, economia sostenibile, comunicazione, arte e teatro. A provare a intercettare nuove visioni e interpretazioni – attraverso interviste, lectio magistralis, workshop, reading, cene multiculturali, laboratori, mostre, concorsi e laboratori per bimbi e ragazzi – la direzione artistica di Alice Capitanio che ha chiamato sull’Isola, a dialogare col pubblico, alcuni dei più fini pensatori del nostro tempo.
Dietro cosa si nasconde la felicità e come è possibile raggiungerla? A dare una risposta, domani, nell’Auditorium comunale di piazza Dettori, a partire dalle 18, ci prova dunque Eugenio Borgna, classe 1930, uno dei grandi padri della psichiatria italiana, con un programma incentrato sul come la psicologia e la psichiatria studiano e leggono la felicità o anche la mancanza di felicità. Borgna, parlerà di come la fragilità venga oggi rifiutata alla stregua di un handicap e individuata come un ostacolo che porta con sé l’angoscia, la tristezza, e l’inquietudine. Ma senza l’ammissione della propria fragilità, non potrà esserci felicità, perché la fragilità e le emozioni che la compongono corrispondono a una parte essenziale della vita stessa.
Si prosegue, alle ore 19, con Amore, riconoscimento, felicità lectio magistralis di Michela Marzano professore ordinario di filosofia morale all’università Paris Descartes. Cosa cerchiamo di ottenere quando cerchiamo l’amore? Che cosa può darci la persona amata? Esiste veramente un legame tra amore e felicità? Partendo dalle relazioni genitori-figli e analizzando la grammatica dell’affettività, lo scopo di questa lectio sarà quello di capire che rapporto esiste tra amore e felicità cercando in particolare di spiegare non solo come non ci sia amore senza riconoscimento, ma anche come sia solo attraverso il riconoscimento di ciò che si è che è poi possibile accedere alla pienezza e alla gioia del vivere-insieme.
Ultimo appuntamento, alle 20, con un’altra lectio magistralis, quella di Umberto Galimberti, filosofo, sociologo, grande accademico italiano, che a partire dal concetto di Eudaimonia (felicità in greco), fisserà il proprio sguardo sui confini tra felicità e auto realizzazione disegnando una mappa che dall’antichità ad oggi fa emergere il desiderio umano di trovare senso e sicurezza in un progetto esistenziale da compiere. (d.p.)
Per il programma completo: www.leifestival.com