Dopo due anni di chiusura per la pandemia le porte si sono riaperte, proprio in occasione della guerra scoppiata in Ucraina. La biblioteca Karalettura non è soltanto un servizio, ma un luogo di incontro e socialità, di inclusione e accoglienza. È specializzata in volumi in lingua originale e in particolare negli idiomi russi. Il progetto è nato dieci anni fa a Cagliari da tre associazioni (Karalettura, appunto, insieme a Genti de Mesu e La Malince) che si sono messe insieme e hanno partecipato a un bando dell’assessorato regionale del Lavoro che finanziava progetti di inclusione sociale per le donne, in particolare le badanti russofone, attraverso la lettura.
“Tutto è cominciato con un banchetto che sistemavamo in piazza Ingrao, di fronte a via Roma, dove allora si ritrovavano le badanti dell’Est Europa nel loro giorno libero, il giovedì – racconta Francesca Casula, una delle responsabili del progetto -. Poi i fondi sono finiti, ma abbiamo reso disponibili i libri grazie alla sede di vico Collegio, che ci è stata concessa in comodato gratuito dalla Congregazione Santissimo Sacramento nella Marina onlus”. Russo, ucraino, romeno, inglese, spagnolo, francese, tedesco, portoghese, catalano, croato, ungherese, greco, albanese, svedese, danese, norvegese, bulgaro, cinese, coreano, indonesiano, arabo, ebraico. Sono tante le lingue in cui si dividono i circa diecimila volumi presenti, acquistati o donati negli anni.
“In questo momento di tensione stiamo pensando di attivare anche uno sportello psicologico, grazie alle competenze di una delle nostre tre associazioni, La Malince. Potrebbe essere utile alle donne che hanno lasciato in Ucraina le proprie famiglie, i genitori, a volte i propri figli e che stanno soffrendo doppiamente”. Sono tante le donne di lingua russa che frequentano la biblioteca. “È importante che qualcuno abbia pensato a noi”, dicono.
Scopri il resto delle interviste nel video (immagini e montaggio Marco Follesa, si ringrazia Genti de Mesu per le interviste alle lettrici tratte dal documentario ‘The Multicultural Library of Cagliari’).