L’imponente partitura con la sua varietà stilistica e la ricca scenografia, tra visioni angeliche, fiamme, fuoco, irrompono con tutta la potenza e bellezza sul palcoscenico del Lirico di Cagliari. Il pubblico, numeroso, ha avuto l’opportunità di assistere alla visione e ascolto di Mefistofele di Arrigo Boito, opera raramente rappresentata e riportata in scena a Cagliari dopo 62 anni di assenza. È il settimo titolo della stagione ed è stata proposta in un nuovo, maestoso e avvincente allestimento firmato per regia, scene e video dallo spagnolo Juan Guillermo Nova, i costumi sono di Cristina Aceti e le apprezzate coreografie di Michele Cosentino. Quattro atti, un prologo e un epilogo, con i cori dei cherubini, e, nel gioco scenico, le suggestive proiezioni video, ad aprire e chiudere l’opera. A rappresentare il conflitto tra bene e male che attraversa la vicenda, due sfere, una rossa e una blu.
Uno spettacolo di grande impatto scenico e sonoro. Il fil rouge musicale è stato guidato da un eccelso Lü Jia che ha ben valorizzato e armonizzato le qualità di coro e coro dei bambini guidati da Francesco Marceddu e Giovanni Andreoli, e orchestra. Un’opera-colossal che ha impegnato un gran numero di maestranze tecniche e artistiche. Il pubblico applaudì l’ultima volta Mefistofele nel 1961, all’Anfiteatro Romano. La magia si è rinnovata sabato sera per la prima replica, divenuta la prima, con il secondo cast, per via dello sciopero dei lavoratori che ha fatto saltare la prima data. Preziosa rarità musicale, ha ammaliato gli spettatori col suo ritmo incalzante la storia musicata dal poeta scapigliato, suo anche il libretto, tratta dal Faust di Goethe. Un’opera che alterna momenti drammatici ad altri comici e grotteschi, come lo stesso personaggio che dà il titolo all’opera, il diavolo incantatore che tenta di impossessarsi dell’anima di Faust in cambio di potere, conoscenza, piacere. Ruolo magnificamente interpretato dal basso Peter Martinčič, per vocalità e personalità scenica (e ieri da Rafał Siwek). Applausi e “brava” anche per il soprano Marta Mari, che ha messo in evidenza le sue qualità vocali (domenica Latonia Moore). Brillante prova del tenore Antonello Palombi, Faust, (ieri interpretato da Marco Berti). Repliche dal 22 al 26 novembre.