Nell’ultimo giorno di Festival ospite dell’appuntamento Dal Balcone delle 10.30 è la scrittrice Gaia Manzini, autrice del romanzo Ultima luce introdotta come sempre da Maria Ida Gaeta. Alle 12.00 per un interessante Mezzogiorno di fuoco il cui tema è Rivelare, Giuseppe Antonelli incontra l’economista e filosofo francese Serge Latouche, autore di numerosi libri tra cui La decrescita prima della decrescita. Precursori e compagni di strada e il regista Maurizio Zaccaro, autore nel 2016 del documentario La felicità umana presentato e già vincitore del David di Donatello nel 1991 con Dove comincia la notte e nel 1999 con Un uomo perbene.
Sempre alle 12.00, ma presso Didova – Scuola Elementare, per il reading Quando ero piccolo Antonio Ferrara e Marianna Cappelli leggono due grandi classici come Pel di Carota e Hansel e Gretel. L’ultimo reading di questa edizione, sempre nel Giardino Comunale alle 16.00, ha come ospiti l’attore il noto conduttore televisivo celebre volto della trasmissione Gazebo, Diego Bianchi – in arte Zoro – e Marco Damilano, vicedirettore di L’Espresso. Nello spazio della Scuola Elementare, invece, alle 16.30 si può assistere al reading del libro Un regalo per Nino con l’autrice Lilith Moscon e disegni dal vivo dell’illustratore Francesco Chiacchio.
A conclusione degli appuntamenti Altre prospettive, alle 17.30 in Piazza Mesubidda, Marco Cubeddu incontra Luciano Funetta – al suo esordio letterario con Dalle rovine – e la poetessa e scrittrice slovacca Jana Beňová tra le vincitrici, nel 2012, del Premio europeo per la letteratura con Café Hyenauna raccolta di racconti brevi e riflessioni sul rapporto di una giovane donna con un uomo molto più anziano, e presente al Festival grazie alla collaborazione con Istituto di Cultura Slovacco a Roma.
Alle 18.00 nello spazio ragazzi nell’incontro dal titolo Fino alla fine del mondo Emanuele Ortu dialoga con Davide Morosinotto, autore tra gli altri de Il rinomato catalogo Walker & Dawn, Premio Andersen come Miglior libro oltre i 12 anni e vincitore Superpremio Andersen 2017.
Infine, a conclusione di questa XIV edizione del Festival, per il ciclo Storie di altri luoghi Chiara Valerio incontra alle 19.00 nella piazza di Sant’Antiocru, la scrittrice spagnola Clara Sánchez, autrice tra gli altri de Il profumo delle foglie di limone e del suo seguito Lo stupore di una notte di luce.
Tutti gli appuntamenti sono preceduti da un omaggio a Zygmunt Bauman con letture di Felice Montervino e da un intermezzo musicale con Trio voci e pianoforte composto da: Rita Cugusi (mezzosoprano), Claudio Deledda (tenore), Riccardo Pinna (pianoforte) in collaborazione con il Conservatorio L. Cànepa di Sassari, e con Sezzi – Aru duo composto da: Luciano Sezzi (sax tenore), Alessandro Aru (sax baritono), in collaborazione con Ente Musicale di Nuoro. Nel salone parrocchiale di Piazza San Gavino – dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.00 – momento dedicato al cinema con la proiezione del film La Felicità Umana di Maurizio Zaccaro presentato nel 2016 al Torino Film Festival.
Ultimo giorno di apertura anche per le mostre ospitate negli spazi dell’ex Caserma di Gavoi: Anne Franchetti. L’invenzione della Petra Sarda – a cura di Ileana Florescu e Maria Ida Gaeta – presentata da La Casa delle Letterature di Roma insieme al Museo MAN, che raccoglie una selezione di opere in gres realizzate dalla ceramista italo-americana Anne Milliken Franchetti corredate da alcune fotografie di Ileana Florescu e Ottavio Celestino. Il libro edito in occasione della mostra da Imago Multimedia – Anne Franchetti. Una sarda del Maine – contiene testi di Marcello Fois, Franco Masala, Edoardo Sassi, e fotografie di Ileana Florescu, Ottavio Celestino e Simon d’Exéa assieme ad un omaggio di Claudio Abate. La seconda mostra, Luca Bertolo. Se non qui dove, presentata sempre dal Museo MAN è il quarto appuntamento di un ciclo annuale di mostre personali teso a riflettere sui molteplici utilizzi e sulla possibile attualità della pittura. Fulcro della mostra di Gavoi sono i tre quadri che occupano il centro delle prime tre sale del percorso espositivo, sostenuti da tradizionali cavalletti per la pittura. Il percorso si sviluppa nei tre Signs (che in inglese ha il doppio significato di segno e cartello) presentati nella quarta e ultima sala, una serie di lavori in cui i codici linguistici della pittura si sovrappongono ai meccanismi comunicativi dello spazio pubblico e nello specifico della cartellonistica. Completa la mostra il lavoro Preghiera esistenzialista (2011), un semplice sonoro che riproduce alcuni brani tratti dal celebre documentario High School di Frederick Wiseman (USA, 1968), in cui il ritmo e l’alternanza delle voci tra oratore e assemblea, tipici della preghiera nella tradizione cattolica, sono utilizzati nel contesto di una lezione scolastica, ribaltando in questo modo i codici della comunicazione, in una dimensione sospesa tra sacro e profano.
BAM! Ritratti Riletti: come il metallo fuso, che corre lungo uno stampo alla ricerca della forma e poi in un istante, raffreddandosi, la trova, come un frame di un video che scorre, un istante di una vita che passa, il ritratto di un artista oppure un selfie. A fare la differenza non è il mezzo con cui si opera, ma il contesto comunicativo in cui esso ha luogo. BAM Design ha, infatti, pensato questo progetto per Gavoi, per il Festival L’Isola delle Storie dove la letteratura si umanizza e le persone diventano storie, scegliendo di raccontarne quattro in particolare. Storie dei nostri giorni ma interpretate dai padri della letteratura isolana. La mostra BAM! Ritratti Riletti parte dagli spazi dell’ex Caserma – dove sono esposte le opere originali in metallo espressione della ricerca sul materiale e sul concetto – e diventa poi esperienza itinerante a partire dalle grandi stampe per le scenografie dei quattro palchi del Festival.
Per la fotografia, Daniela Zedda espone il suo progetto PAESANI. Residenze temporanee per gli ospiti del Festival, in cui presenze immobili integrate nel contesto urbano interagiscono con le persone in un muto colloquio di sguardi. Mischiandosi ironicamente e giocosamente con gli abitanti di Gavoi, acquisiscono una cittadinanza simbolica, anzi, una condizione sociale e culturale più vera: quella di paesani. In collaborazione con Tiscali media partner e Moovioole e Streamera, media technical partner, è possibile seguire via web i principali appuntamenti e incontri trasmessi come sempre in diretta streaming, https://www.streamera.tv/channel/5553/default/