di Alessandra Piredda
“Sono solare, intraprendente, simpatico, bello, interessante, affascinante e irresistibile. Mi piace lo spettacolo, lo sport e la matematica”. Parola di Gabriele Cossu, il comico sulcitano (imprescindibile spalla di Jacopo Cullin nello spettacolo ‘È inutile a dire’) che tra il serio e il faceto si descrive con autoironia, mettendo in evidenza le sue doti e il suo amore per la matematica. Sentito da Sardinia Post, ricorda che al suo attivo due testi di esercizi, autoprodotti e disponibili nella libreria più grande del web, con tanto di recensioni a cinque stelle.
A quando risale questo innamoramento?
“Ho questa infatuazione dai tempi delle superiori. Mi sono diplomato e ho cominciato a studiare all’università. Ho fatto tre anni nella facoltà di ingegneria che ho lasciato per la carriera artistica. Ma non ho mai smesso di esercitarmi. Ero un punto di riferimento per i miei familiari che avevano qualche problema in matematica. Questo mi ha aiutato a mantenere vivo l’interesse e la dimestichezza con la materia”.
Quando ha cominciato a pensare di pubblicare questi due manuali?
“Solo recentemente. È nato tutto dalla pandemia, un periodo storico particolarmente sfidante per noi artisti. È stato allora che ho pensato di usare la mia creatività con questa scienza che mi appassiona da sempre e per la quale mi sento portato. Nel mio paese, Sant’Antioco, sono diventato, col tempo un punto di riferimento per i ragazzi, perché spiegavo gli esercizi ridendo. Mi piace molto lavorare con i giovani. Nel tempo ho sviluppato un mio metodo e credo sia fondamentale divertirsi con la matematica perché insegna a mettere in atto strategie”.
La matematica come allegoria dell’esistenza umana. Ma che nesso esiste con l’arte della comicità?
“Se vogliamo è una vera e propria metafora della vita. Premetto che ho iniziato a fare cabaret nel ’95. Facevo animazione nei villaggi turistici, poi mi sono spostato nelle piazze. Nel 2023 finalmente il mio debutto teatrale da ‘solista’. Mi sono messo alla prova scrivendo nuovi testi (monologhi perlopiù) seguendo la spinta della mia evoluzione artistica. Viviamo in una società che accetta sempre più passivamente tutto, senza spirito critico. Questo modo di fare ci porta a diventare vittime, spesso inconsapevoli di una realtà che ci appartiene e di cui dovremmo riappropriarci. Non ho la pretesa di risolvere i problemi delle persone con uno sketch, cerco piuttosto di stimolare il mio pubblico a una riflessione. Dal palco è più semplice, perché il messaggio raggiunge i destinatari con grande facilità. Ecco l’affinità con la matematica: oltre a risolvere i problemi, ci aiuta ad allenare il pensiero alle varie soluzioni, spinge verso un ragionamento. La realtà è per sua natura caleidoscopica e io trovato il mio modo personalissimo per non invecchiare”.
Quanti sono i libri pubblicati fin ora?
“I testi sono due intitolati ‘Schemi di matematica’ e contengono esercizi rivolti al biennio e al triennio. Anche se non nascondo di avere aiutato anche alcuni ragazzi a superare lo scritto di analisi all’università. Equazioni, studi di funzione e limiti sono la mia passione. Oggi i ragazzi guardano compulsivamente il cellulare come passatempo. Io invece risolvevo i problemi (anche nei miei brevi viaggi in autobus) perché mi divertiva e mi rilassava e posso dire che mi diverte ancora”.
Il Parlamento europeo ha incluso la competenza matematica tar le otto competenze chiave di cui tutti necessitano per lo sviluppo personale, l’occupazione e l’inclusione sociale. Cosa ne pensa a riguardo?
“Forse l’ho sempre saputo, mi sono portato avanti. Faccio caso alle alchimie, e qui torna in scena la scienza (la chimica). Ho la fortuna di lavorare con amici veri come Jacopo Cullin, Francesca Zara, Benito Urgu, Pago, Pamela Lorico (per citarne alcuni). Jacopo è un talento che mi vanto di aver scoperto e da cui rimasi folgorato. Io ero in giuria all’epoca e lui si presentò al concorso facendo parlare alcuni dei suoi personaggi. Lo premiai e rimasi ammirato da tanta bravura. Qualche anno dopo, lui, ricambiando stima e amicizia mi ha incoraggiato nelle mie scelte artistiche. Francesca (Chicca) Zara è un’altra amicizia di vecchia data, ci conosciamo da trent’anni. Con lei ho iniziato a portare in scena i miei primi personaggi (Cossu e Zara per gli estimatori). Posso anche rivelare finalmente che è lei la mia parrucchiera di fiducia -ride. Lavoro con persone che condividono i miei ideali, ci capiamo al volo. Questa è una enorme ricchezza per me.
Communication è il suo spettacolo in giro per i teatri. Progetti per il futuro?
“Ho tante idee, a teatro e per la tv. Mi piacerebbe creare una trasmissione che fosse un contenitore di comici provenienti da tutta Italia. Intanto inizierò le registrazioni di questo nuovo progetto il 23 gennaio nello spazio teatrale ‘Intrepidi Monelli’ a Cagliari. Ho grandi ambizioni e ho bisogno di nuovi stimoli, altrimenti mi annoio. Quindi per non rischiare ho iniziato anche a scrivere un terzo manuale di esercizi che spero di pubblicare presto per chi vorrà esercitarsi con i miei schemi”.