I paesaggi urbani di Nuoro decostruiti e ricostruiti grazie a uno sguardo spiazzante, un lavoro site specific che ha visto il fotografo cagliaritano Paolo Marchi – classe 1984 – all’opera nel centro barbaricino. Il risultato è una mostra organizzata alla Ten Gallery al Teatro Eliseo, a cura dell’associazione culturale Madriche e Sardegna Teatro, in programma fino al 15 luglio. L’artista negli ultimi anni sta sviluppando un progetto fotografico sulla Sardegna contemporanea, una serie di lavori che scavano alla ricerca delle periferie urbanizzate, indagando sui luoghi di confine e sui contrasti tra uomo e ambiente. La mostra è inserita in una rassegna che ha come filo conduttore proprio il tema del paesaggio contemporaneo. Si intitola Stra, come stratificazioni, strappi, come oltre e fuori, e anche come superlativo dell’immagine fotografica.
L’occhio di Marchi “non è nuovo allo studio del paesaggio antropizzato – si legge nella nota redatta dai curatori della mostra -, e in questo lavoro svolge il suo sguardo sulle strade e le case di Nuoro, creando dei paesaggi nuovi, possibili e probabili, innescando un cortocircuito che non ci deve fare gridare al guasto tecnico ma che deve essere accolto come un omaggio, un nuovo e fresco punto di vista che ci permetta di porci domande anziché suggerirci semplici risposte. Un cortocircuito che nasce anche dalla tecnica utilizzata da Marchi, il collage, che tende all’inganno e accentua quanto possa essere labile il confine tra reale e finzione, dicotomia già presente nello strumento fotografico e nel bianco e nero in particolare. La sovrapposizione di una carta fotografica comune su queste tavole di grande formato vuole sottolineare la malleabilità del prodotto e la caducità della materia che, strizzando l’occhio al soggetto della sua ricerca – il paesaggio, per l’appunto – muta nelle forme e ci si offre ogni volta differente”.