C’è la strada al centro dell’edizione numero 15 del Festivalguer, festival internazionale di performing arts, organizzato da Expopteatro al suo settimo anno di attività. La strada intesa come luogo di incontri, affetti, cortocircuiti e che, non a caso, dà il titolo all’intera manifestazione algherese.
“Road Sweet Home” (“Strada dolce casa”) è infatti il claim della tre giorni, in scena da venerdì 8 a domenica 10 dicembre, – con una ghiotta anticipazione a partire da martedì 5 – in alcune delle vie e degli angoli più preziosi della cittadina catalana. Un titolo che, inevitabilmente, rimanda ai temi di “On the road” (“Sulla Strada”), il capolavoro di Jack Kerouac del 1951, ispiratore di un movimento artistico, poetico e letterario che invita ancora oggi a uno stile di vita basato sul nomadismo e sulla capacità di purificazione messa in atto dal vivere, appunto, sulla strada.
E a quel rigenerante vagabondaggio di idee, epicentro di creatività e architetture immaginifiche, si ispirano gli artisti internazionali di Expopteatro scelti per animare l’eclettico calendario dicembrino del festival, predisponendo l’intera cittadinanza, ma anche i tanti turisti e visitatori, a godere dei numerosi appuntamenti in vista delle festività natalizie.
Fedele alle intriganti espressioni della cultura pop, la vetrina di spettacoli di “Road Sweet Home”, include un mosaico di performances teatrali, allestimenti site-specific, laboratori e cucine d’assalto il cui obiettivo è coinvolgere e stupire attivamente il pubblico, invitandolo a quell’interazione e purificazione artistica di kerouachiana memoria che è uno dei pilastri ispiratori del festival. Il pubblico, inteso come ingrediente attivo della manifestazione, sarà infatti chiamato a partecipare gratuitamente a tutti gli appuntamenti festivalieri, a partire dai vari atelier e laboratori, in scena principalmente negli spazi caratteristici dell’antico Mercato cittadino, tra le mura della Torre San Giovanni e nel rinato gioiello architettonico di Lo Quarter.
Ma ecco, in sintesi, chi sono gli artisti protagonisti. Dagli incanti del Salento approda sull’Isola Don Pasta, scrittore, attore e musicista talmente amato dai francesi da spingere l’Ambasciata di Francia a finanziare molte delle sue tournée. Filosofo-chef e brillante performer, Don Pasta porterà nella cittadina catalana ben due progetti: il “Cookin dj set”, una ricca e gustosa festa in notturna dedicata alle orecchie e ai palati più esigenti, e “United Food of Sardinia”, installazione visuale in cui i protagonisti saranno gli stessi algheresi, intenti a tramandare la loro cultura e arte culinaria attraverso la preparazione di piatti e ricette tipiche della cucina locale.
Fabio Marceddu attore, regista, “teatrante per caso”, scoperto dall’indimenticato Gigi Proietti, è invece il protagonista di “White Rabbit/Red Rabbit” (“WRRR”), fortunato lavoro del drammaturgo iraniano Nassim Soleimanpour, applaudito negli anni passati anche sul prestigioso palcoscenico del Fringe Festival di Edinburgo. “WRRR”, in scena tra le storiche mura della Torre San Giovanni, è uno spettacolo inserito nel progetto di promozione della scrittura teatrale internazionale, sostenuta dal St. Martin Theatre Segal Center della City University di New York, e incentrato sulle influenze del linguaggio da strada nella drammaturgia contemporanea.
Direttamente da Marsiglia, arriva invece Olivier Grossetête, eclettico artista francese che ha dedicato i suoi ultimi diciassette anni a realizzare in giro per il mondo le sue “architetture utopiche”, ovvero decine e decine di megastrutture monumentali create utilizzando esclusivamente cartone, nastro adesivo e la fondamentale manodopera dei volontari. Ad anticipare il festival, martedì 5 dicembre, con una sorta di laboratorio-atelier aperto al pubblico e dalla durata di quattro giorni, sarà lo stesso artista marsigliese impegnato negli spazi del Mercato Civico nella costruzione della sua monumentale struttura di cartone. In occasione del Festivalguer, Grossetête metterà in scena dal vivo le sue ardite installazioni con due differenti performance: “Costruzione” e “Decostruzione”, ovvero la realizzazione, e la conseguente distruzione, di una torre a dimensioni naturali nella centrale piazza Sulis, cuore del salotto cittadino.