Il Festival della Resilienza celebra il suo decimo anniversario con un’edizione dedicata alla “resistenza”, ai diritti umani e alla rinascita del Montiferru dopo il devastante incendio del 2021. Nato nel 2015 dall’iniziativa di un gruppo di giovani sardi sparsi per il mondo, “il festival si propone di trasformare le crisi in opportunità attraverso soluzioni concrete, innovative e sostenibili”, come ha detto Gian Luca Atzori, presidente dell’Aps ProPositivo promotrice della manifestazione. “Dal suo esordio, l’evento è cresciuto notevolmente, passando da un festival di 5 giorni a Macomer a un programma annuale che abbraccia le regioni del Marghine, Planargia, Montiferru e Centro-Sardegna.”
Il progetto ha coinvolto 30 Comuni, 15 scuole e oltre 50 associazioni culturali, sportive e attività commerciali. “La riqualificazione urbana è stata uno degli obiettivi principali – ha detto Isabel Gollin, direttrice artistica – con la realizzazione di oltre 50 murales che celebrano il legame tra tradizione e innovazione, contribuendo al progetto Muraghes, il parco dell’arte nuragica e muraria”.
Il festival offrirà un programma di eventi culturali e residenze artistiche in collaborazione col Centro servizi culturali di Macomer e in altre località del territorio. Dal 22 luglio al 25 agosto, tre residenze artistiche gratuite e aperte a tutti animeranno il festival: Moses Concas condurrà una residenza musicale, Lupa Maimone della compagnia Oltrenotte guiderà una residenza di teatro danza, e il collettivo artistico Nsn997 realizzerà un’opera muraria partecipativa con un workshop di stencil. “Le residenze mirano a promuovere la creatività, la collaborazione e sensibilizzare su temi cruciali, evidenziando l`arte come potente strumento di cambiamento sociale”, aggiunge Gollin.
Il 22 luglio, il festival inaugurerà con la presentazione del libro “Mon ame s’exprime – La mia anima si esprime” di Mohammed-Chidid-Gaye, in collaborazione con la manifestazione “Marghine di Pace e altre storie”, seguita dalla proiezione dell’inchiesta “Spotlight. Asso piglia tutto. Il business dei centri di permanenza per i rimpatri dei migranti” di Giulia Bosetti. Il 23 luglio, il Centro Servizi Culturali ospiterà la presentazione del cortometraggio “Tributo a Pina Bausch e Wim Wenders” del regista Marco Iozzo con l’Associazione Prendashanseaux e il festival Sol de S’abba, un aperitivo sociale e lo spettacolo teatrale “Borsellino” di e con Giacomo Rossetto, in collaborazione con il Festival della Legalità Conta e Cammina. Il 24 luglio, ci sarà la proiezione del film “Last May in Palestine” del regista palestinese Rabeea Eid, che parteciperà all’incontro in collaborazione con l’Alard Film Festival. Il 25 luglio, Luciana Coluccello presenterà il suo libro “Sottoterra: cronaca dai mille bunker della guerra in Ucraina” in collaborazione con il Festival Liquida. Il 26 luglio, a Silanus, si terrà la presentazione del libro “Da quando non è più estate” di Giuseppe Isoni edito da Mondadori, seguita dalla proiezione del film “Vangelo Secondo Maria” di Paolo Zucca.
Dal 25 al 28 luglio, presso il Beerillo di Macomer, si concluderanno le residenze artistiche con l’avvio di un’opera muraria internazionale, celebrando i 75 anni della Dichiarazione dei Diritti Umani. “Macomer sarà protagonista con la realizzazione di un’illustrazione per l’articolo 9, contro l’incarcerazione ingiusta” ci racconta Matteo Sechi, Segretario dell’APS, “il murale richiamerà anche Gramsci e sorgerà nel Viale omonimo, il quale dal centro del paese conduce direttamente al CPR.” Il 29 luglio al Centro Servizi Culturali Macomer, Donata Mljac Milazzi presenterà il suo libro “Da un pugno di polvere”, sulla vita di Mariasilvia Spolato, con Rainbook Festival a seguire ospiteremo una selezione di corti dell’USN Sardinia Queer Film Expo. Il 7 agosto, il festival collabora con il festival Sol de S’Abba e porta all’ex-Convento dei Cappuccini di Bosa, lo spettacolo teatrale “Zoologia” di e con Lupa Maimone della compagnia Oltrenotte.
Il 23 agosto, #Resilienza24 culminerà con una grande celebrazione di rinascita del Montiferru al Parco di San Leonardo, a seguito dell’incendio del 2021. La serata includerà un concerto finale denominato “Greenwood”, uno spin off del Festival in collaborazione con Centro Servizi Culturali Macomer, Forum Giovani Macomer e Marghine di Pace…e altre storie, con la partecipazione di Madman, Samu DJ (voce dei Subsonica), Moses Concas Trio con Borja Catanesi (miglior artista di strada al mondo), Verano DJ, Guney Africa (gruppo di djambé) e Bour Saloum (rapper senegalese che canta contro l’immigrazione clandestina).
Valentina Vinci, vicepresidente di ProPositivo: “Abbiamo scelto il simbolo dell’anguria come messaggio di resistenza e solidarietà. L’anguria fa riferimento agli eventi del 1967 quando, dopo la guerra dei Sei Giorni, il popolo palestinese utilizzava le fette di anguria, che portano gli stessi colori della bandiera palestinese, per aggirare la censura”. “La scelta di focalizzare l’attenzione sul tema dei diritti in questo momento di fragilità mondiale – aggiunge Azzurra Lochi, direttrice culturale del festival – toccando argomenti fondamentali, tra cui pace, giustizia e legalità, immigrazione, liberazione, libertà d’espressione, emancipazione, diritti delle donne e della comunità Lgbtqia+, inclusione e rapporto con l’ecosistema è stata necessaria e ancor più significativa per noi poiché Macomer ospita l’unico Centro per il rimpatrio (Cpr) in Sardegna.”