Festival d’autunno tra Cagliari e Nuoro. Cartellone con teatro, danza e incontri

Al via il Festival d’autunno firmato Sardegna Teatro. Inserito nella “Rete 10 nodi” si sviluppa dal 20 settembre a metà dicembre tra teatro e installazioni, danza, musica e performance, incontri, coproduzioni, ospitalità e progetti speciali. Due le sedi principali del festival: il Teatro Massimo di Cagliari e l’Eliseo di Nuoro. Ma si parte dall’esterno, da Sa Manifattura di Cagliari. Qui i visitatori potranno sfiorare una gigantesca luna e vedere da vicino la sua misteriosa dark side grazie a “Museum of the moon“, una scultura-installazione ideata dall’artista britannico Luke Jerram che accompagna le celebrazioni per i 50 anni dall’allunaggio con una settimana di iniziative dal 20 al 28 settembre.

“Teatri come spazi da abitare – ha spiegato presentando il cartellone Massimo Mancini, direttore del Massimo e del Tric, Teatro di rilevante interesse culturale -, con uno sguardo ai nuovi linguaggi, alle drammaturgie prodotte in Sardegna, ai nuovi talenti e una visione di teatro sociale, aperto alla città, alla ricchezza delle diversità, accessibile, in dialogo con il mondo”. Fondamentali le sinergie, come quella con Sardegna-European Jazz Expo che il 30 ottobre porta sul palco del Massimo Herbie Hancock, il leggendario pianista e compositore americano. In prima nazionale arriva poi la compagnia messicana Teatro Linea de Sombra per uno spettacolo multimediale sul tema del viaggio, delle migrazioni, dei confini.

C’è poi il debutto per la rilettura de “Il giardino dei ciliegi”, regia di Alessandro Serra, che il 9 novembre inaugura la stagione Cedac. Sardegna Teatro punta anche a conquistare nuovi pubblici a partire dalla primissima fascia dai 0 ai 3 anni con spettacoli come quello della compagnia Scarlattine in collaborazione con Tuttestorie e Autunno Danza. Grazie alla programmazione autunnale del Tric, sbarca in Italia dal National Theatre di Londra “Connections“, festival di teatro giovanile che si apre alle scuole per costruire nuove narrazioni. Scorrendo il cartellone c’è la Francia in scena con la performance di Phia Menard e l’installazione video dell’artista algerino-francese Kader Attia. Il libro di Francesco Abate “Mia madre e altre catastrofi” è invece al centro del progetto One book One Community nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia. Tra gli altri nomi del festival, Roberto Cavosi, Berardi-Casolari, Nunzio Caponio, Marco D’ Agostin, Chiara Bersani, Matteo Sedda, la “Joie de vivre” di Simona Bertozzi, Paola Atzeni e la esordiente autrice Elisa Pistis.

Il Festival d’Autunno è stata l’occasione per presentare il numero 1 della rivista Anāgata. Raccoglie il calendario degli eventi, le schede e le presentazioni degli spettacoli, interviste, riflessioni e approfondimenti su temi cruciali come il teatro sociale, il ruolo dell’autore, un focus sui nuovi pubblici in un intreccio di punti di vista differenti. Una mappa per orientarsi all’interno della molteplicità di spettacoli, iniziative, progetti e confrontarsi con le visioni di artisti e operatori nei vari territori, dalla danza al teatro, alle arti visive. “Un modo per lasciare una traccia”, spiega Giulia Muroni, direttore responsabile della rivista. In apertura del primo numero le parole di Antonio Neiwiller “Per un teatro clandestino”. “In copertina – racconta Muroni – appare la superficie della luna associata a un tema significativo ‘Quel che non abbiamo ancora raggiunto’ che affiora dalle pagine della rivista. Noi concepiamo un teatro che non sia un’arte a sé stante, ma un crocevia di incontri anche espressivi. Il teatro si incontra agilmente con la danza, con la musica contemporanea e la produzione cinematografica”. Da qui la fertile collaborazione con Sardegna Film Commission, una dei tanti partner del Festival d’autunno.

 

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