Una panoramica dello sviluppo dell’umanità dal V al I millennio a.C viene offerto dalla mostra “Eurasia alle soglie della storia“, presentata oggi a Milano ed in programma nel Palazzo di Città di Cagliari dall’11 dicembre al 10 aprile, nel quadro delle manifestazioni nel capoluogo sardo, proclamato quest’anno capitale italiana della cultura.
La rassegna è in collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo, che presta 250 reperti della sua sezione
archeologica, dedicata alla vasta zona a cavallo tra i due continenti. Una particolare attenzione è rivolta alla regione del Caucaso, dove sono stati scoperti recentemente resti di villaggi risalenti a quasi due milioni di anni fa: le più antiche testimonianze della storia dell’uomo al di fuori dell’Africa.
Del periodo preso in esame dalla mostra è stato portato a Cagliari materiale neolitico di cinquemila anni fa, proveniente in particolare dal complesso della tomba di Nalchik: ornamenti realizzati con zanne di cinghiale, collane fatte con denti di cervo, utensili in pietra e corno. Il Caucaso accrebbe poi la sua importanza con l’età del bronzo, quando divenne uno dei più importanti centri nell’uso di questo e quindi di altri metalli.
Tra i pezzi più importanti in mostra figurano statuette umane e di animali in bronzo, argento e oro. Un altro centinaio di reperti proviene dalla Sardegna, dove si sviluppò l’importante civiltà nuragica, e da altre parti d’Italia. Sono esposte per la prima volta in pubblico due statuette femminili in osso recentemente trovate in una “domus de janas” di Carbonia. Ripropongono l’immagine della Dea Madre, diffusa in tutta Europa e presente anche nel materiale dell’Ermitage. La produzione nuragica, a partire del 1.600 a.C., si caratterizza per la grande quantità e qualità di figure in bronzo. Va sottolineato che questo metallo è composto da rame e stagno: il primo abbondante nell’isola, mentre il secondo testimonia l’inserimento della Sardegna nelle vie del commercio oltremare. Dal nord Europa arrivò nell’isola pure l’ambra, usata per collane e braccialetti. Questa mostra rappresenta il primo atto di un accordo tra la Sardegna e l’Ermitage per un intenso scambio culturale.