Ricercare soluzioni alternative alla spettacolarizzazione, alle proposte standard di diffusione audio e luci negli spazi aperti e in peculiari ambienti naturali nel rispetto dell’ambiente e di un ecosistema fragile e da salvaguardare. È questa l’idea alla base di Dalle Acque – Ecologie dell’ascolto, un progetto improntato sullo studio del paesaggio che prevede, dal 3 aprile al 7 maggio, tra il Parco di Molentargius a Cagliari e la riserva naturale di Montimannu a Villacidro, convegni, residenze artistiche, laboratori e performance a basso impatto ambientale.
Il progetto si sviluppa attraverso percorsi di ricerca volti alla progettazione e creazione di amplificatori autocostruiti a batteria, sistemi di illuminazione a pannelli solari, sperimentazioni acustiche e sensoriali per l’ascolto dei territori e degli spazi (Aural tools), al fine di sensibilizzare il pubblico e gli operatori culturali a una giustizia acustica e a un’attenzione all’ascolto, che qui è inteso in termini percettivi come atto di relazione. Tra gli obiettivi c’è anche quello di far conoscere e valorizzare un territorio unico nella zona, ricco di acque sotterranee ed emerse che ha favorito l’attivazione dell’estrattivismo minerario e il conseguente problema della depurazione dei terreni e delle falde.
Dalle Acque è un progetto che si prefigge di sviluppare formati sensibili alla dimensione dell’ascolto, invitando coreografi, artisti e designer alla creazione di dispositivi e progetti performativi per la realizzazione di performance a basso impatto ambientale, lavorando sull’ascolto dei territori, delle acque, degli echi della produzione industriale ed estrattiva. Situato tra la zona di Villacidro, particolarmente ricca di corsi fluviali e bacini, e Cagliari, nelle saline del Parco di Molentargius, ma non solo, il progetto sarà anche un momento per riflettere con artisti, architetti e pianificatori sull’importanza della sensibilizzazione all’acqua nella lettura dei paesaggi e nella pianificazione dei territori, in un’Isola che vive la questione drammatica della siccità e dello spopolamento delle aree interne.
La prima fase del progetto si articola in tre incontri teorici, dal 3 al 5 aprile in collaborazione con l’Ordine degli architetti di Cagliari e provincia, nella Sala Helmar Schenk del Parco di Molentargius a Cagliari. Insieme ad architetti, paesaggisti, agronomi, ingegneri, docenti universitari, geologi, geografi, curatori, artisti e musicisti si indagheranno tre aspetti in particolare. A cura delle architette Teresa De Montis e Paola Riviezzo, il 3 aprile a partire dalle 17 si terrà l’incontro L’acqua: una visione fluida e relazionale per guardare la complessità del territorio. Ieri – Oggi – Domani; il giorno seguente, a cura dell’architetto Roberto Zedda, l’attenzione si concentrerà su Imparare dall’acqua. Tecnologie del futuro (estrattivismo, scarsità di risorse e siccità come forme di disidratazione ecosistemica). La conclusione della parte convegnistica è affidata il 5 aprile alla cura di Maria Paola Zedda, anche direttrice artistica dell’intero progetto con l’incontro Verso un’ecologia dell’ascolto. Come ripensare la performance e i formati artistici nell’era dell’estrattivismo e della disidratazione sistemica. Al termine delle serate del 4 e 5, alla Darsena, si potrà assistere a lecture performance e saranno proiettati alcuni corti e mediometraggi che sviluppano il tema dell’acqua.
Parallelamente al simposio si darà vita a una fase di ricerca e progettazione dei materiali necessari alla realizzazione di 5 residenze/laboratorio con coreografe, musicisti, sound designer, light designer e performer per la ricerca collaborativa di strumenti sensibili, ecosostenibili e compatibili con il contesto di riferimento. Le residenze artistiche si terranno a Villacidro nell’area della riserva naturale di Montimannu in due periodi: dal 3 al 9 aprile e dal 16 al 21 aprile. Durante questo periodo si lavorerà alla costruzione di strumenti scarsamente impattanti in termini di produzione, spostamento e consumo energetico. A tal fine verranno utilizzati anche materiali di recupero (coni riciclati da apparecchi in disuso). Tali dispositivi saranno in parte realizzati in situ, attraverso la collaborazione di artigiani locali, e in parte progettati e sviluppati in precedenza, con l’idea di “sfidare” gli artisti a confrontarsi con un nuovo sguardo e con forme di spettacolarità altre, sensibili all’ambiente in cui convergono.
I percorsi di ricerca saranno realizzati da Attila Faravelli e Diana Anselmo, impegnati nella costruzione di dispositivi di ascolto con una speciale attenzione alla disabilità sensoriale e alla giustizia acustica, da Nicola Di Croce, ricercatore e musicista impegnato in un’indagine sulla risonanza dei territori dell’acqua e nella sperimentazione di un “parlamento delle cose” e dei luoghi, il collettivo Trifoglio che nel progetto Iride porterà la ricerca sulla creazione di sistemi di amplificazione audio e video a basso impatto, da Fabrizio Saiu che guarderà alla relazione tra pratica del camminare e sonorità performative, Barbara Stimoli e Cosetta Raccagni, in un percorso sulla percezione delle rocce attraverso il corpo e il tatto.
La giornata conclusiva del 21 aprile sarà l’occasione per condividere con il pubblico le ricerche svolte, attraverso performance, talk, passeggiate performative, in un evento che rappresenterà il culmine delle attività sviluppate durante le residenze.
Progetto vincitore del bando “Progetti speciali – danza” del ministero della Cultura. In collaborazione con lo Ied e il Conservatorio di Cagliari, dal 2 al 7 maggio sarà realizzato un progetto di performance, danza, laboratori in contesti legati al patrimonio naturale e archeologico con l’idea di lavorare su formati di ascolto del paesaggio e del territorio, a minimo impatto ambientale, con artisti nazionali e internazionali. A Cagliari convergeranno, gli esiti delle azioni del percorso svolto ad aprile oltre a laboratori, mostre, installazioni e momenti di confronto teorico, organizzati con la collaborazione della Fondazione di Sardegna. talk, laboratori, produzioni e incontri. In programma Tomoko Sauvage, Attila Faravelli, Mike Cooper, Donatella Martina Cabras, Nicola Di Croce in collaborazione con Fabrizio Saiu, Silvia Rampelli, Habillé d’eau, Stefania Tansini, Ultimabaret – Barbara Stimoli e Titta Raccagni, Marcello Cualbu (Ied Cagliari), Daniele Ledda (in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari).
Realizzato dall’associazione culturale Zeit, con il sostegno del Pnrr – finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU – Ministero della Cultura Tocc per la Transizione Ecologica e dal bando del Ministero della Cultura Progetti Speciali insieme alla Fondazione di Sardegna, il lavoro mira a sviluppare, in collaborazione con artisti, sound designer, performer e light designer, formati e dispositivi per la creazione di performance sensibili all’ambiente e all’ecosistema.