Don Gianni Sini, professione esorcista: “Satana esiste e va a caccia di donne”

“Il diavolo esiste ed è tra noi”. Le sue vittime preferite sono trentenni, donne e bambini. “Si impossessa di loro, parlano lingue antiche e sconosciute e avversano il sacro”. Parola di don Gianni Sini, professione esorcista. Uno di quelli veri, con un mandato preciso riconosciuto dalla Chiesa a livello mondiale: dare la caccia al demonio. Trent’anni di attività e cinquemila esorcismi alle spalle, il 64enne parroco di Nostra Signora de Le Salette di Olbia racconta a Sardinia Post segreti e retroscena della sua missione. A Cagliari per presentare il libro ‘Io e Satana’, ultimo di una serie dedicata al suo nemico giurato. 

Don Sini, perché questo libro?

È il settimo che pubblico sul tema, questa volta ho cercato di seguire una linea precisa per trattare i diversi aspetti non solo dal punto di vista pastorale ma soprattutto da quello divulgativo e informativo. Quando se ne parla nei media si tende sempre a denigrare la realtà degli esorcismi o relegarla al Medioevo. Esiste invece ancora oggi, perché il maligno è tra noi.

Chi è un esorcista oggi?

È un sacerdote riconosciuto dalla Chiesa. Prima era una figura misteriosa oggi invece esiste l’associazione internazionale che raccoglie gli esorcisti di tutto il mondo, è approvata anche dal Papa. Siamo in continuo collegamento con la situazione negli altri Paesi e tutti seguiamo uno stesso rituale. Per essere esorcisti è necessaria una licenza da parte del vescovo diocesano, quindi non possono esistere esorcisti laici, e si deve svolgere l’attività a titolo assolutamente gratuito.

Quanti siete in Italia?

Gli iscritti all’associazione sono 240 più 62 ausiliari che aiutano gli esorcisti. In Italia ci sono più della metà degli esorcisti che in tutto il mondo sono 404.

Quando ha iniziato a praticare esorcismi?

Nel 1988, il primo caso che ho trattato è stato quello di un adolescente di 14 anni. Poi non ho mai smesso, in trentuno anni ho fatto almeno cinquemila esorcismi. Spesso è stato necessario ripetere l’esorcismo più volte con la stessa persona: capita che passino dieci anni, anche venti, prima di liberare una persona dal demonio ma ho avuto anche liberazioni durate pochi mesi.

Quali persone si rivolgono a lei?

C’è una fascia molto ampia di persone che va dai 30 ai 45 anni, in prevalenza donne. Ultimamente mi vengono portati anche diversi bambini. Non perché abbiano avuto contaminazione col male ma perché spesso questo è già presente nella famiglia.

Come fa a vedere il demonio in loro?

Ci sono due forme di aggressione diabolica: quella ordinaria è la tentazione perché tutti siamo tentati, pure il Papa. Poi c’è una forma straordinaria che riguarda solo alcune persone. Il diavolo può infestare luoghi dove queste vivono o lavorano, oppure presentarsi attraverso ossessioni o possessione che avviene quando il diavolo prende le sembianze di una persona.

In che senso?

Ad esempio parla al posto di quella persona che inizia a manifestare una forza fisica molto superiore alle sue possibilità, parla lingue straniere che non potrebbe conoscere, antiche come il latino, o rivela cose occulte. Una delle caratteristiche è la forte avversione a tutto ciò che è sacro, non tollera simboli religiosi come le statue e le immagini dei santi. Io mi servo di una reliquia di padre Pio durante gli esorcismi e quando la poggio sul petto dell’ossesso lui si scompone, quasi impazzisce.

Ecco, come si svolge un esorcismo?

Scansiamo il campo dagli equivoci: non è uno spettacolo, non deve dare la sensazione che si tratti di un atto magico. Normalmente avviene in un luogo isolato e sacro che può essere una chiesa o un oratorio. Può durare anche due ore. Non sono ammessi mezzi di comunicazione e gli esorcisti sono tenuti a mantenere il riserbo prima e dopo l’atto. Si inizia con l’acqua benedetta per ricordare la purificazione del battesimo, seguono le litanie con le quali si invoca la misericordia di Dio e viene recitato un salmo. Leggo il vangelo, poi metto le mani sul fedele tormentato e gli chiedo, mostrando la croce, di rinunciare a Satana e credere in Dio. In questi casi c’è una reazione molto forte: a volte si rifiutano, urlano e mi augurano di crepare. Alcuni non tollerano la presenza del crocifisso neanche per venti secondi.

Come fa una persona ad accorgersi di essere posseduta?

Normalmente sono i familiari a segnalare atteggiamenti strani. Cose assurde, chi ad esempio dice di voler mettere il proprio figlio nella centrifuga della lavatrice. Io consiglio sempre sempre di fare prima controlli medici in modo da escludere problemi psichiatrici. Dobbiamo rispettare il campo della scienza e collaborare con i medici purché accettino di valutare anche motivi esterni alla salute, capire le nostre ragioni. Non diciamo da subito che una persona è impossessata dal male ma se in precedenza è stata in cura psichiatrica per anni e pur prendendo farmaci non ha ottenuto il minimo risultato, beh c’è qualcosa che non va.

Qual è stato il caso più difficile che ha affrontato?

Ci sono voluti sette anni, una giovane poco più che trentenne era stata circuita dal fidanzato. Lui faceva parte di un gruppo vicino ai Rosacroce, una setta. È stata portata in Svizzera dove ha partecipato a una seduta spiritica alla presenza di un ex sacerdote cattolico. Nell’occasione ha subìto violenze.  All’inizio i familiari volevano portarla in clinica, poi per caso hanno saputo di me. Tutte le settimane facevamo un esorcismo, tutti i giorni lei recitava il rosario e prendeva la comunione. Poi è stata premiata, ha recuperato i valori della fede ed è stata liberata.

Cos’è per lei il ‘male’?

Non è una cosa astratta. Paolo VI diceva che una cosa è il male che faccio o subisco, altro è invece colui che mi tenta a fare del male. È chi mi porta a fare scelte immorali che riguardano il singolo o la nazione. Il maligno dice che non c‘è limite tra bene e male. Porta all’insicurezza, a falsi piaceri. Esistono forme di male. Una delle più evidenti è quando viene scatenata una guerra, un genocidio, l’uccisione di una persona. Lì c’è il maligno, vuole portarci a negare il valore della vita e imporne altri lontani da quelli della fede cristiana.

Colpisce solo i fedeli o è proprio la mancanza di fede ad attirare il demonio?

Può succedere alle persone che hanno fede ma anche a quelle che non ne hanno. Padre Pio ad esempio diceva di essere tormentato. Io ho curato persone di altre religioni, musulmani, ebrei ma anche atei. Ai giovani, che hanno più dimestichezza con i social, raccomanderei di non andare a cercare siti satanici. Non sanno che partecipando a una seduta spiritica o messa nera si rompe un equilibrio psicofisico poi difficile da recuperare.

Andrea Deidda

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