Dalle targhe delle strade fino alle storie delle protagoniste: a partire da questa intuizione è stata realizzata una guida turistica che racconta – anche – la storia della città di Cagliari da un punto di vista femminile. Il progetto è stato realizzato dalle alunne e dagli alunni della 5°A della scuola primaria Santa Caterina – del quartiere Castello – guidate dalle insegnanti Maria Carmen Sulis e Maria Nicoletta Massaiu, e dalle studentesse e dagli studenti della classe 1°E della scuola secondaria di I grado di Via Piceno accompagnati dalla docente Tiziana Puddu.
Dieci donne nei quartieri storici di Cagliari. Sono dieci le biografie delle donne che, ad oggi, sono state studiate: Santa Caterina, Mercede Mundula, Mafalda di Savoia le possiamo trovare nel quartiere Castello. Anna Marongiu Pernis ed Eva Mameli Calvino a Stampace. Maria Piera Mossa, Rosa Luxemburg, Joyce Lussu al Villaggio Pescatori. Sant’Eulalia si trova nel quartiere Marina e Grazia Deledda a Villanova. “Ci sono tante storie di donne straordinarie che sono state dimenticate – racconta la docente Maria Carmen Sulis, referente del progetto -. Non volevamo fare un lavoro solo sulla biografia delle figure femminili ma volevamo contestualizzarle da un punto di vista storico, architettonico e monumentale. Di modo tale che il discorso assumesse un aspetto più interessante per un visitatore o per una visitatrice”. Un lavoro minuzioso, durato quattro anni, dai colori vivaci accompagnato dai disegni fatti dalle piccole guide, suddiviso in cinque itinerari che corrispondo ai 4 quartieri storici di Cagliari a cui si aggiunge il Villaggio pescatori. “Il progetto nasce in risposta ad un bando dell’associazione Toponomastica femminile- prosegue la docente – a cui abbiamo aderito vincendo il primo premio per tre anni consecutivi. Nella guida turistica sono proprio i bambini che prendono per mano il turista e partendo dalle targhe ricostruiscono la loro biografia e li accompagnano in giro per la città ricostruendo la storia della città”.
Il linguaggio di genere e l’oblio. Il progetto racchiude al suo interno un obiettivo che va al di là della semplice guida e riscoperta della città. “Assieme all’associazione toponomastica femminile – precisa ancora l’insegnate – portiamo avanti progetti per far emergere dall’oblio alcune figure femminili che hanno dato un contributo alla storia dell’uomo (dell’umanità). Non la storia dell’uomo come maschio, ma la storia delle donne e degli uomini che dobbiamo prendere sempre in esame. Partendo da queste considerazioni prendiamo lo spunto per studiare un linguaggio di genere per cui non abbiamo soltanto i bambini, come maschile neutro, che fanno il tour della città, ma abbiamo i bambini e le bambine che prendono il turista per mano. Un linguaggio di genere che è stato recepito anche dalla nostra istituzione scolastica, unica scuola italiana, dove tutti i documenti ufficiali – l’offerta formativa, il regolamento degli organi collegiali, il patto educativo di corresponsabilità ad esempio – rispettano il linguaggio di genere ossia contemplano anche la figura femminile. La scuola non deve discriminare. L’esperienza insegna che il linguaggio può sciogliere, mantenere o produrre ambiguità, confusioni ed equivoci di cui si nutrono i pregiudizi e gli stereotipi più radicati “.
I numeri. In Italia l’8 per cento delle strade, secondo statistiche nazionali, è intitolato alle donne, e quasi tutte le strade si trovano fuori dalla città in periferia. “Anche Cagliari rientra in questa statistica – prosegue la docente – ad eccezione per il fatto che riusciamo a trovare qualche spazio dedicato alle donne dentro i quartieri storici”. Il Comune di Cagliari ha 1522 vie di cui 787 intitolate a uomini e 64 a donne (fonte il sito toponomastica femminile da un censimento di Daniela Serra). Quattro sono intitolate a Madonne (Immacolata, Beata Vergine, Santa Maria etc.) come via Bonaria, viale Bonaria, via Carmine o via Vergine di Lluc. Ventuno a Sante, beate o martiri. Tre a suore e benefattrici religiose, benemerite, fondatrici ordini religiosi e/o enti assistenziali caritatevoli. Cinque a letterate e umaniste. Poi c’è solo una scienziata; sette donne dello spettacolo; quindici figure storiche e politiche; due lavoratrici e imprenditrici; due a personaggi letterari o leggendari e solo una ad una sportiva.
Lo scippo a Santa caterina. L’Istituto Comprensivo Santa Caterina sorge dove un tempo c’era un monastero. Lo spazio antistante la scuola era la piazza Santa Caterina, dove da 13 anni si stanno svolgendo scavi archeologici, ma qualche anno fa è stata intitolata al medico Goffredo Angioni. Uno scippo che dai bambini e dalle bambine non è stato digerito tanto che hanno inviato una lettera al sindaco Massimo Zedda per rimettere a posto le cose. Il viaggio all’interno delle vie di Cagliari al femminile è soltanto agli inizi. “Ad oggi abbiamo in progetto di allargare la guida anche al resto della città per ogni quartiere – conclude la docente -. Vorremmo mappare tutta la città e da lì creare degli strumenti di diffusione, come app o guide cartacee, con l’obiettivo di distribuirle negli info point rendendola fruibile ai più”.
La guida, curata nella veste grafica da Ideame, è reperibile online al link https://www.sfogliami.it/fl/167784/81btmmhrm6s3kqjuv9r7ubbumfc9rtjn
Alessandro Ligas