Un grande valzer collettivo sulle note di Buonanotte Fiorellino. Si è chiuso con il pubblico tutto in piedi, ad applaudire e a danzare, il concerto di Francesco De Gregori all’anfiteatro Ivan Graziani di Alghero. Che sarebbe stato un successo era facile prevederlo, dopo il sold out annunciato con largo anticipo dall’organizzazione de Le Ragazze Terribili.
Le vere sorprese sono state comunicate direttamente dallo stesso De Gregori a inizio serata. “Mi dicevano sempre che ero ermetico e che le mie canzoni non si capivano e allora oggi ogni tanto parlerò e svelerò una parte del mistero di alcune canzoni. E poi oggi canterò canzoni che hanno avuto meno successo ma che a me son sempre piaciute molto.”
E allora si parte con l’intro di “Lettera di un cosmodromo messicano” e subito dopo “Cose”. Il pubblico algherese ha subito mostrato di apprezzare sia i grandi successi che i pezzi meno famosi ma altrettanto belli. La scaletta va avanti con “Atlantide”, “Baci da Pompei”, la bellissima “Caterina”. E tutti a cantare insieme a lui, che si tratti di “Stella Stellina” o de “I Matti”. E quando si sentono le prime note di “Generale” l’entusiasmo e le voci che si uniscono sale ancora di più. “È musica italiana dal vivo senza campionamenti, tutto quel che sentite è suonato da noi” dice De Gregori chiedendo l’applauso per la bravissima band che lo accompagna.
Si riparte quindi con “Il cuoco di Salò” che precede un altro brano cantato praticamente da tutti: “La leva calcistica della classe ‘68”. C’è spazio poi per una canzone ormai entrata nel repertorio di De Gregori: “Diamante”. “Quando mi mandò quella musica meravigliosa per scrivere il testo gli chiesi di cosa dovessi parlare. Mi rispose: di mia nonna che si chiamava appunto Diamante.” È la volta poi di tre pezzi che fanno salire ancora di più l’emozione collettiva: “La valigia dell’attore”, “Sempre per Sempre” e “La donna cannone”. Arriva il momento dei bis con “La storia”, seguita da un bellissimo ricordo di Lucio Dalla e della sua “Anidride solforosa”, cantata insieme ad Angela Baraldi (molto apprezzata anche la sua esibizione ad inizio concerto con “A piedi nudi” e con tre nuovi brani che hanno raccolto l’applauso convinto e l’interesse del pubblico dell’anfiteatro). Prima della chiusura con “Buonanotte Fiorellino” un altro grande classico cantato a migliaia di voci: “Rimmel.”
Eh sì, che siano successi o “nevergreen” (le canzoni meno note del suo repertorio), è sempre musica italiana, suonata dal vivo, senza campionamenti ma di quella che rimane nel cuore, nella testa e che vien fuori dalle corde vocali e dall’anima di chi da ormai diversi decenni la sente e la canta insieme a Francesco De Gregori.
Massimo Sechi