Dai fiori al miele: storie di api e uomini. Sardinia Post Magazine, nuovo numero

Dal polline al miele in barottolo. È il lavoro delle api, è un’occupazione per l’uomo. A Sardinia Post Magazine l’abbiamo chiamato ‘Oro colato’: il reportage lo firma Matteo Sau e con questo approfondimento apriamo il nuovo numero del nostro bimestrale cartaceo, diretto come sempre da Guido Paglia. Il racconto è arricchito con due pagine di infografica nelle quali sono spiegate le caratteristiche organolettiche dei diversi tipi di miele. A conti fatti un borsino dei sapori. E ce n’è per tutti i gusti. Non mancano le voci degli apicoltori. Tra loro Daniele Cossu, che ha firmato l’editoriale ‘Pastori di api. Un’altra storia’.

Oltre la storia di copertina sono tante le notizie che accompagnano i lettori verso il 2020, visto che il Sardinia Post Magazine di novembre e dicembre è l’ultimo dell’anno. A pagina 32 ‘Il Cavallino ha un cuore sardo’: è l’intervista di Andrea Tramonte a Flavio Manzoni, l’architetto nuorese, classe ‘65, che da quasi dieci anni è il capo del design
in casa Ferrari. Una carriera ad altissimi livelli che lo ha portato a progettare alcune delle auto più iconiche targate Maranello.

Andrea Deidda ha firmato ‘Peccato di gola’ perché i ricci di mare sono una specie messa a rischio dall’ingordigia
dell’uomo. Dietro la loro raccolta c’è lo scontro tra quanti pescano per sopravvivere, e non sembrano disposti a rinunciare alla professione in assenza di una alternativa, e chi invece lotta per la tutela di questo animale.

Il dossier di questo numero, ovvero lo speciale di Sardinia Post Magazine, si chiama Barbagia: è l’Isola delle montagne. Un altro turismo lontano dal mare. Ginevra Rovelli ha scritto ‘Paesi all’altezza’: da Aritzo a Tonara, in pillole e in ordine alfabetico, ecco trentuino centri più una frazione. Di Marzia Piga è invece ‘Magia bianca sul tetto dell’Isola’. Focu su Fonni, il paese che dai suoi mille metri guarda felice il resto della Sardegna. Un’altitudine che va bene in estate ma anche d’inverno.

Da Sassari agli Usa passando per Italia e Argentina: è Gianluca Piredda, intervistato da Manuel Scordo. Scrittore e sceneggiatore, questo talento sardo dei fumetti e delle fiction – 43 anni – fa oggi quello che desiderava da bambino, quando trasformava i suoi pupazzi in eroi di imprese memorabili. Piredda, che si racconta in ‘Il creatore di storie’, sbarcherà anche sulla piattaforma Netflix con una serie.

‘Gioco di mani’ è la finestra su ‘sa murra’ che a Urzulei, in Ogliastra, ha la sua capitale. Ma questo passatempo è diffuso in tutto il Mediterraneo. Vince il giocatore che indovina la somma delle dita. Insomma, tutto quello che c’è da sapere . tra regole, divieti, curiosità e dinamiche – lo ha scritto Marcello Zasso.

Susanna Lavazza firma invece ‘Stampami il mondo’. Quasi una guida sulle infinite possibilità del 3D. L’approfondimento ruopta intorno ai ‘Fab lab’, quasi una fucina di sogni. Ma nulla è regalato: bisogna lavorare sodo per creare nuovi universi. La bussola è Massimo Lumini: al liceo Asproni di Iglesias, lasciata la cattedra per occuparsi a tempo pieno di progetti diattici, ha creato un laboratorio avveniristico tutto da scoprire.

‘Al di là dei colli e del mare’ è la lettura di Maurizio Cocco, cagliaritano, classe 1986: con la sua penna ha fatto esistere Umberto D., un docente scettico e conservatore. Nel mirino c’è soprattutto la riforma della scuola.

Non mancano i contributi dei nostri editorialisti: Cristina Caboni con ‘L’ottimo esempio della pecora nera’; Bruno Murgia che firma ‘Coltivare fissazioni giova all’economia’; Monica Scanu con ‘Nuove scommesse, sia lodato il sughero’; Andrea de Lucia con ‘Rischio estinzione, c’è poco da ridere’.

Le rubriche ‘Un libro’ e ‘Un disco’ sono curate come sempre da Ignazio Caruso e Claudio Loi che in questo numero hanno scritto rispettivamente  ‘Mannuzzu, il Salvatore perduto’ e ‘Nuvole di intelligenza emotiva’. Eleonora D’Angelo, per ‘Camera con vista’, è andata ad Arzachena, al Parco degli ulivi; Federico Fonnesu, autore di ‘Caccia ai tesori’, ha fatto ‘Rotta su Pula, la perla del Sud’.

Immancabile la finestra sul cibo. Clelia Bandini propone come sempre un racconto e una ricetta: in questo numero del Sardinia Post Magazine è la tartare di pecora sarda che fa sfondo a una vera e propria ode al formaggio sardo ovino, attraverso la rubrica ‘Storia di cucina’. I ‘Sapori (di)vini’ sono invece una prerogativa di Giuseppe Carrus che continua il suo viaggio tra uve e glossario: il pezzo di novembre-dicembre si intitola ‘Etichette doc, vizio sardo e inutile’.

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