Da Cagliari un protocollo per le big band: progetto europeo per festival e jazz club

“Difendere le big band e diffondere la musica orchestrale“. Con questo slogan-manifesto parte da Cagliari un progetto europeo che coinvolge festival e jazz club di numerosi paesi. Con un occhio alle realtà dell’Est. Un modello sostenibile e innovativo per dar vita a una rete capace di portare spartiti, prime parti e direttori d’orchestra sui palcoscenici europei, in un interscambio tra festival e jazz club, importanti presidi e luoghi di maggiore diffusione della cultura musicale. “Que viva big band“, questo il titolo del progetto, è stato presentato in occasione dell’European Jazz Expo e ha portato alla firma di un protocollo di intesa tra i direttori artistici di festival di Austria, Polonia, Svizzera, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, e ovviamente Italia con epicentro la Sardegna.

“Le big band in Italia sono a rischio di estinzione – spiega Massimo Palmas, direttore artistico dell’European Jazz Expo e ideatore di “Que viva big band” -, a causa dei costi di gestione proibitivi che ne limitano la committenza e di una insufficiente attenzione verso questo potente strumento di divulgazione della musica, capace di conquistare nuove fasce di pubblico e stimolare l’ingresso di giovani artisti. Per questo è più che mai necessario tutelarle“. Finanziato dal ministero della Cultura, il progetto ha già consentito, grazie a un gemellaggio con il festival di Sofia, la nascita di un’orchestra stabile guidata da Paolo Nonnis, “Sardica” (nella foto principale), antico nome della città bulgara. Ora lo step successivo: creare una community del jazz che impegna i festival a favorire la circolazione delle big band al di fuori dei singoli confini territoriali. Partirà nel 2022 con un progetto pilota che coinvolgerà almeno sei band, sei paesi, sei jazz club. “Luogo principe della musica afroamericana, i jazz club devono riconquistare il loro ruolo e divenire casa stabile per i complessi orchestrali – chiarisce Palmas -. Chi potrebbe rimanere indifferente di fronte a una quindicina di musicisti elegantemente vestiti sul piccolo palco di un jazz club con una sezione ritmica e un ensemble di fiati capaci di dar vita a coinvolgenti live?”.

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