Prosegue il festival letterario diffuso Éntula. Oggi Alice Bigli presenterà il suo recente saggio “Leggere piano, forte, fortissimo. Come allenare alla lettura ragazze e ragazzi” (Mondadori), una guida pratica destinata sia ai giovani sia agli adulti e agli addetti ai lavori per avvicinare ai libri anche chi è refrattario alla lettura. L’autrice, in dialogo con Andrea Serra, presenterà l’opera alle 18.30 nella Biblioteca Ragazzi di Cagliari.
L’evento è organizzato con il contributo del Comune di Cagliari e in collaborazione con la Biblioteca Ragazzi, il Centro regionale di documentazione Biblioteche per ragazzi, il Sistema Bibliotecario Monteclaro, la cooperativa Socioculturale e la libreria Tuttestorie di Cagliari.
Il mattino seguente, alle 9.30, Bigli incontrerà gli studenti del Liceo Pitagora di Selargius.
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L’opera è una guida per ragazzi, genitori, insegnanti, bibliotecari e addetti ai lavori, ricca di riflessioni ma anche di suggerimenti pratici, consigli e spunti per avvicinare ai libri, allenare la capacità di leggere e far appassionare anche i lettori più restii e meno esperti a quel mondo pieno di meraviglia e potenzialità che è la lettura.
“Ma perché leggi così tanto? – spiega l’autrice – mi sento spesso chiedere durante i miei incontri con i ragazzi e le ragazze. Potrei rispondere semplicemente che è bello, che con i libri possiamo vivere mille avventure, scoprire mondi lontani, diventare i protagonisti di storie appassionanti. Eppure, leggere non è così naturale per noi esseri umani: da piccoli ci costa molta fatica imparare a farlo e anche da grandi, se siamo poco allenati, può risultare difficile e poco appagante. Questo perché il nostro cervello non è predisposto per la lettura, e perché leggere è davvero un’attività incredibilmente complessa. Cosa fare allora quando si è davanti a una lista di libri assegnati per le vacanze o a decine di pagine da leggere per il giorno dopo? Proprio come accade ai nostri muscoli quando pratichiamo sport, anche nella lettura il segreto è allenarsi. E per farlo al meglio bisogna avere conoscenze, competenze, metodo”.