Dal Sulcis alla Romania: Riccardo Massidda, saltimbanco per passione

Riccardo Massidda aveva vent’anni quando ha lasciato l’isola e la sua città Carbonia, destinazione Roma: “Ero affascinato dal mondo del circo, volevo diventare anche io un artista”.

Sono passati dieci anni da quel viaggio in nave, oggi il giovane sulcitano ha raggiunto il suo obiettivo: un contratto stabile come circense con la compagnia di circo acquatico “Bellucci” che negli ultimi due anni sta girando la Romania. Di pochi giorni fa è l’ultima novità: Massidda è approdato alla semifinale del Romania’s Got Talent, format di reality per artisti trasmesso dalla principale tv rumena, la puntata andrà in onda domani e si potrà vedere in diretta anche Italia sul canale 559 di Sky.

“Un successo inaspettato, mi sono iscritto al programma solo per gioco e con l’intenzione di promuovere l’arte del circo, e invece eccomi in semifinale con un numero tutto mio”. Il percorso di Riccardo Massidda è fatto di tenacia e impegno: ha iniziato a studiare arti sceniche a Roma, ha superato le selezioni per entrare alla Flic, scuola internazionale di circo professionale a Torino dove si è diplomato quattro anni fa.

“La mia specialità? Il palo cinese, un numero acrobatico con evoluzioni molto spettacolare, ma alla semifinale del talent show  presenterò un pezzo comico con un palloncino gigante”. Dopo il diploma è stato chiamato a far parte del “Bellucci”, un circo di tradizione familiare che partecipa ai festival internazionali circensi e negli ultimi due anni sta portando in giro per la Romania  diversi spettacoli: uno di questi, “Ciao Italia”, vede Riccardo Massidda nelle vesti di regista.

“Il circo uno spettacolo anacronistico? Non mi pare, negli ultimi anni stiamo assistendo a una riscoperta delle arti sceniche e del teatro di strada, non dimentichiamo che l’Italia ha una tradizione antichissima di attori che portavano divertimento e intrattenimento nelle piazze a partire dal Rinascimento. Io non mi considero un artista, preferisco definirmi ‘saltimbanco’ nel senso più tradizionale del termine”. Trasformare una passione in un vero lavoro si può, basta studiare tanto e lavorare sempre su idee nuove e creative: con il Bellucci si porta a casa un assegno mensile, ma con gli spettacoli di strada si può guadagnare fino a duecento euro a serata.

Il segreto? “Coinvolgere il pubblico, ad esempio dando nuova vita a oggetti di uso quotidiano che vengono trasformati in attrezzi di scena. Non basta lanciare in aria qualche pallina per parlare di arte di strada, ci vuole ben altro: lo stupore, prima di tutto”.

E in Sardegna? “Sono tornato nel Sulcis tre anni fa e ho ospitato dieci artisti da tutto il mondo con cui ho iniziato una sensibilizzazione all’arte di strada nella provincia. Tornerò di nuovo questa estate. Il mio sogno? Creare un centro di produzioni circensi nell’isola”

Francesca Mulas

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