Covid, mondo dello spettacolo in crisi: “Il nostro settore è ormai al collasso”

Il mondo dello spettacolo è un altro dei settori che sta patendo in maniera violenta le chiusure dovute all’emergenza coronavirus. Con l’impossibilità di riprendere le attività c’è un mondo che soffre e che rischia di attraversare un momento di grande crisi. Pubblichiamo di seguito la lettera di un operatore dello spettacolo che racconta la sua storia uguale, però, a quella di tante altre persone che hanno un futuro incerto davanti.

Questo il testo integrale della lettera.

“Sono un lavoratore dello spettacolo e in tutto il 2020 ho fatto soltanto tre giornate lavorative. Non ho avuto sussidi né aiuti di nessun genere, né cassa integrazione né altro, per tutto l’anno e anche per il 2021 malgrado nessuno di noi, del nostro settore, abbia lavorato in questi tre mesi. Sono sopravvissuto fino ad ora solo grazie al fatto che, dati i pagamenti che ricevo spesso in ritardo, sono costretto ed abituato a mettere da parte sempre qualcosa ogni mese. Il mio lavoro non é regolare, passavo dalle 90 e più ore settimanali da metà primavera a inizio autunno, a pochi giorni lavorativi al mese nel restante periodo. Siamo in attesa dei ristori regionali della Legge 30, dato che siamo fermi da un anno ed anche nel 2021 chissà per quanto tempo ancora lo saremo.

Siamo agli sgoccioli, sto vivendo con duecento euro al mese da tanto tempo, non possiamo più aspettare, non sappiamo come andare avanti perché anche quei pochi soldi messi da parte stanno per finire. Sto facendo la spesa a credito presso un esercente amico ma non so per quanto tempo ancora potrò farlo. Qualche mio collega é aiutato dalla moglie, un altro si è messo a fare l’orto e ne vende i prodotti ai vicini, io non ho né l’uno né l’altro, mi tengo da parte i soldi per il biglietto per partire all’estero a fare manodopera generica a 40 e passa anni.

Vorrei lanciare questo appello alla politica Regionale: l’assessorato regionale al Lavoro ha fatto un bando a gennaio, slittato a febbraio, con dentro aziende e semplici lavoratori come me, per i ristori del 2020, a cui io ho pieno diritto. L’ assessora ha detto che avrebbe soddisfatto anche altre domande, che avrebbe aperto anche altri bandi di settore, ma sono arrivate oltre seimila domande per circa mille beneficiari e a fine marzo non é uscita né la graduatoria e né c’é l’ombra di altri bandi.

Abbiamo bisogno quindi di risposte dall’assessorato: quando esce la graduatoria della Legge regionale 30? Quando e quali altri bandi specifici, o nuovi rifinanziamenti di questa legge, per chi non rientra tra i primi mille? Siamo esseri umani, non numeri, che non sanno cosa dovranno fare di loro stessi tra uno o due mesi. Attendiamo risposte certe e anche tempistiche, non sappiamo più dove sbattere la testa. La Regione ci ascolti, ci dia risposte urgenti e precise per cortesia. Ringrazio della attenzione, chiedo se possibile massima diffusione di questo appello”.

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