Il bestiario sospeso di Josephine Sassu tra ingenuità e inquietudine

“Dopo l’istituto d’arte ho fatto molta fatica a rientrare nei ranghi del foglio e matita, nel restituire la visione della realtà tramite il segno grafico. Poi ho riscoperto la materia e mi sono quasi stupita della mia capacità di creare forme anche molto naturalistiche”. Così Josephine Sassu si racconta a Roberta Vanali presentando “Sono nelle tue mani” la sua nuova mostra aperta allo spazio (IN)visibile di Cagliari fino al 3 marzo. Nata nel 1970 in Germania, da mamma umbra e papà sardo, Sassu muove da una dimensione autobiografica e dallo stretto rapporto con la natura e attraverso una serie di medium espressivi, che vanno dal disegno all’installazione, dal cucito alla scultura, avvia un processo creativo volto a identificare aspetti diametralmente opposti alla realtà.

“Gli animali – e la natura in generale – sono le uniche cose che scardinano il mio ateismo assoluto: l’idea che le rondini attraversino mezzo globo ogni anno mi commuove. Gli animali sono la cosa più umana e tenera che ancora si possa incontrare al mondo”. Apparentemente leziosi, gli animali di Josephine Sassu giocano sulla ambivalenza della rappresentazione, sulla bidimensionalità e sulla tridimensionalità di una superficie che prima di essere fisica è mentale. Sia che si tratti di gatti, coccodrilli, uccelli, insetti o belve feroci, immersi nei loro habitat, l’artista attinge al bestiario di Fancello e al modellato di Nivola per dare vita ad una atmosfera sospesa tra ingenuità e un vago senso di inquietudine che confluisce in una dimensione grottesca.

Sono nelle tue mani” è un work in progress pensato per lo Spazio (In)Visibile, finalizzato a coinvolgere il pubblico che da spettatore si fa interprete, invitandolo ad interagire con le opere in mostra per crearne delle nuove.

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