Baradili: il paese più piccolo dell’Isola punta su cultura, cibo e sostenibilità ambientale

(A.T.) Il paese più piccolo della Sardegna vive un periodo di vitalità e cerca di lottare contro il fenomeno dello spopolamento – ormai a Baradili abitano solo una settantina di persone – grazie a iniziative che uniscono cultura, cibo e benessere. Il centro della Marmilla da anni è diventato un punto di riferimento nell’Isola per l’enogastronomia – c’è l’accademia di cucina Coi e ben tre pizzerie, una delle quali (Sa Scolla) è segnalata ogni anno tra le migliori in Italia nella guida del Gambero Rosso -, di recente è nato anche un festival di cortometraggi e ora parte anche The Baradili festival, un evento culturale basato sul benessere e sul buon vivere. Lo organizza Nabui, società benefit oristanese, e ha come concetto cardine quello di “espirazione“: nel senso non solo fisico-biologico del termine ma anche “nella sua dimensione astratta, emotiva e metaforica”.

“Espirare significa cedere qualcosa all’esterno: osservare questo movimento significa osservare l’interdipendenza che c’è tra uomo, imprese, comunità e natura, l’impatto che abbiamo su ciò che ci circonda”, dice Roberta Falcone della direzione artistica di Nabui. “Come società benefit siamo attenti a ciò che “cediamo” all’esterno, per questo uno dei nostri obiettivi è stimolare riflessioni, sensibilizzare e compensare le nostre attività”. Il festival si basa su un ciclo di quattro episodi che mira ad animare il paese con incontri, laboratori e gastronomia. In particolare domenica alle 18 si terrà la lectio magistralis di Stefano Mancuso, scienziato e divulgatore di fama internazionale, una delle autorità mondiali nello studio sulle piante e autore di libri lettissimi e tradotti in 27 lingue (come La nazione delle piante del 2019). Il New Yorker lo ha inserito nella classifica dei “world changers“, persone destinate a cambiare il mondo. Il Comune gli conferirà la cittadinanza onoraria del paese: non solo un riconoscimento a una personalità di prestigio ma anche un modo per sottolineare l’importanza del lavoro nella direzione della sostenibilità e del rispetto del mondo naturale. A seguire, lo chef Andrea Porcu – che vive tra l’Isola e Parigi e promotore di un progetto di riscoperta delle radici gastronomiche sarde in chiave street food – che proporrà un menù basato sulle piante e ispirato proprio al lavoro di Mancuso. “Siamo molto attenti ai temi della sostenibilità – spiega Falcone -. Riflettere su cosa cediamo nelle espirazioni dell’umanità significa riflettere sui nostri impatti sia positivi che negativi sull’ambiente, sulle comunità, sul pianeta. In occasione del festival stiamo inoltre raccogliendo dati poter attuare un piano di compensazione della Co2”.

Roberta Falcone di Nabui e la sindaca di Baradili, Marianna Camedda

Un aspetto importante del festival è il suo approccio comunitario: il tessuto imprenditoriale di Baradili è stato coinvolto attivamente per portare valore aggiunto agli appuntamenti. In occasione dell’appuntamento con Mancuso la pizzeria Sa Scolla e la pizzeria e chiosco bar Al Parco inseriranno nella loro proposta dei piatti inediti, pensati ad hoc sul tema dell’incontro. Contribuirà all’allestimento dell’evento anche il Vivaio Pisu, che metterà a disposizione delle piante selezionate sulla base del lavoro di recupero di antichi frutti sardi. In generale il festival poi si inserisce in un lavoro di rilancio del paese attraverso la creazione di un presidio di innovazione sociale per sperimentare buone pratiche di coesione e innovazione culturale. “The Baradili festival – dice Falcone – nasce nel solco di questa visione come contenitore per le riflessioni più scottanti e per nuove utopie, interpretando la cultura come acceleratore di crescita e benessere per le comunità”. “Baradili è un luogo d’urgenza, un simbolo di resistenza delle piccole comunità”, conclude Marianna Camedda, sindaca di Baradili. “Con questa edizione zero vogliamo dare inizio a un sistema virtuoso di dibattiti e incontri, con l’ambizione di rendere il paese più piccolo della Sardegna un luogo da cui alzare la voce, da dove portare all’attenzione di cittadini e istituzioni i temi scottanti, in una visione sempre aperta a ciò che succede nel mondo”.

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