Autunno danza, l’edizione numero 25: performance a Cagliari fino a dicembre

Il festival di danza contemporanea e arti performative Autunno danza festeggia il quarto di secolo al Teatro Massimo. L’edizione numero 25 – che inizia sabato 5 ottobre e termina domenica 8 dicembre – ribadisce la vocazione a dare spazio a talenti emergenti, al fianco di artisti e artiste già riconosciuti e presenze internazionali.

L’anniversario fornisce l’occasione di dare vita a Fuorimargine, un progetto speciale dedicato ai talenti emergenti. Grazie alla collaborazione con la Sardegna Film Commission, Sardegna Teatro, Sa Manifattura, il Conservatorio di Cagliari e le associazioni Ticonzero e Spaziomusica, il festival a si è impegnata a selezionare otto artisti dal mondo delle arti performative, che lavoreranno a Sa Manifattura. Le residenze creative sono volte a scavalcare i confini di genere, sollecitando i processi creativi legati alle pratiche dell’improvvisazione, con una stretta sinergia e dialettica fra l’ambito musicale, l’uso del corpo e la ricerca di movimento. Gli artisti selezionati saranno accompagnati da tre videomaker e da musicisti della classe di musica elettronica del Conservatorio.

Tra le ospitalità di questa edizione spiccano infatti i recenti riconoscimenti che contribuiscono a affermare l’eccezionalità del cartellone di Autunno Danza: Chiara Bersani (Premio Ubu 2018 – miglior attrice/performer under35), Marco D’Agostin (Premio Ubu 2018 – miglior attore/performer under35), Simona Bertozzi (Premio Hystrio Corpo a Corpo) e Olivier Dubois.

Il Teatro Massimo di Cagliari è il luogo in cui saranno mostrati tutti i lavori: si inizia il 5 ottobre con Scarlattine Teatro – in collaborazione con il festival Tuttestorie e Sardegna Teatro – con Miloemaya, spettacolo per la primissima infanzia, accompagnato da un laboratorio di formazione di operatori teatrali che si rivolgono a questa delicata fascia d’età.

Si prosegue venerdì 18 e sabato 19 ottobre con la fisicità esuberante dell’assolo My body of coming forth by day di Olivier Dubois, in cui esplora i recessi della memoria del corpo e la sua capacità di raccontare una storia d’arte. L’Observateur così commenta il lavoro di Dubois: “La forma di espressività più sconvolgente che ci sia”. Il programma completo su autunnodanza.it.

 

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