Arte e cultura dagli Usa alla Sardegna: anche Atzori nel nuovo numero di Aínas

“Altrove è il nome del mio silenzio” (Gulliver): si apre con una citazione da ‘Trasparenze’ di Giovanni Bernuzzi il nuovo numero di ‘Aínas’, rivista d’arte e cultura diretta da Bianca Laura Petretto. È sfogliabile online oltre alla versione cartacea con una veste grafica pensata per dare risalto alle immagini. In copertina ‘Absaroke’ di Henry Bismuth anticipa lo speciale dedicato al pittore francese (classe 1961) trasferitosi negli Stati Uniti dal 2010 – intitolato appunto ‘Bird People’ (traduzione inglese del nome con cui i Crow Indians definivano se stessi in lingua sioux) – una antologia di sue opere.

Nella sua ispirazione si fondono elementi autobiografici e suggestioni artistiche, in una personalissima sintesi tra l’immaginario occidentale e la filosofia e il misticismo dell’Oriente, i riti e le usanze dell’Africa, le civiltà precolombiane e la pittura giapponese, a comporre una sorta di diario di viaggio tra echi del passato trasfigurati con sensibilità contemporanea. ‘Aìnas’ dedica un ampio spazio ai lavori del pittore e in particolare al suo legame con i nativi americani accanto ad altri due ‘speciali’ sulla ‘Piel Humana’ di Carolina Gutiérrez (Colombia) che indaga la vulnerabilità e le tracce del vissuto e delle emozioni impresse sulla pelle e ‘Excessive Body’ di David Deweerdt (Belgio) che ‘interroga l’Uomo nei suoi paradossi’ e raffigura la donna come una “creatura da sogno, tenebrosa e tormentata” lasciando emergere il subconscio alla ricerca di una nuova estetica.

The New Code esplora il segno dell’illustratore, scultore e pittore Ermenegildo Atzori e propone la cifra onirica degli affreschi di Roberto Radici, accanto alle riflessioni di Massimo Rossi su ‘The House of Life’ di Vincenzo Piccitto. Qui si innesta la sezione Portraits che invera il motto iniziale – “is aínas faint is fainas” (gli strumenti fanno le opere) – con l’ “Opificio” degli architetti Vincenzo e Valeria Piccitto attraverso un dialogo-intervista dove i protagonisti – padre e figlia – si interrogano sul senso della bellezza e il reportage fotografico di Marzia de Tavonatti sulla collettiva ‘Tabula Rasa’ ispirata al maestro bresciano Maurizio Radici, con una recensione della direttrice (e editrice) Bianca Laura Petretto. Nella galleria dei Portraits il ritratto di Francisco Antonio Paulo Matarazzo Sobrinho, meglio conosciuto come Ciccillo Matarazzo (1898-1977) – mecenate delle arti e fondatore della Biennale di San Paolo e la storia della sua preziosa collezione nell’articolo di Elza Ajzenberg. Infine le News – dalle opere di Gustavo Aragoni (Osasco 1975) alle “Floating Works” di Daniel Rothbart (Stanford 1966) – e Crossing con l’Horcynus Lab Festival tra Scilla e Cariddi, con le performance di Andrea Castro e Isella Orchis, il palindromo Pataatap con le evocative sculture di Guillaume Couffignal e per finire Swallow con “La ricetta della felicità” dello chef giornalista Giorgio Giorgetti.

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