di Giorgia Meloni
Domani parte “Sanremo Giovani“, il programma condotto da Alessandro Cattelan che vedrà 24 artisti contendersi uno dei quattro posti nella categoria “Nuove proposte”. Fra i cantanti c’è anche Angie, all’anagrafe Angelica Paola Ibba, che presenterà l’inedito “Scorpione”. Classe 2001, Angie nasce a Uta e già da piccola manifesta interesse verso la musica. “Mi è sempre piaciuto cantare”, racconta a Sardinia Post. A nove anni inizia a prendere lezioni di canto e a frequentare il coro di Capoterra. Sempre quell’anno entra a far parte del cast della quarta edizione di “Ti lascio una canzone”. “Grazie a quell’esperienza ho realizzato che era quello che volevo fare e da lì non mi sono più fermata”.
Un percorso che ora la porta alla massima manifestazione canora in Italia con diverse tappe di avvicinamento: nel 2018 ha partecipato alla quinta edizione di “The Voice of Italy”, si è diplomata nel 2021 in canto moderno all’accademia Vms Italia di Loretta Martinez e al contempo inizia a presentarsi sui social. Su Tik Tok, ad esempio, condivide la scrittura del singolo di debutto “Scema”, che anticipa l’Ep “Per te”. A gennaio del 2024 esce il singolo “Frasi mai dette” che spopolerà come tendenza su TikTok e nella primavera dello stesso anno Angie firma il suo primo contratto con la major Emi records Italy/Universal music Italia. E ora Sanremo giovani, con un pezzo in cui racconta una relazione tormentata, ricca di contrasti e incomprensioni.
A che età hai iniziato a scrivere le tue prime canzoni?
A tredici anni. A quell’età ho iniziato a studiare a Milano e ho viaggiato dall’Isola almeno due volte al mese coi miei genitori. Prima scrivevo canzoni in inglese perché ascoltavo musica principalmente internazionale e poi dal 2020 ho iniziato a scrivere canzoni anche in italiano.
Chi sono stati i tuoi primi sostenitori?
Le prime persone che mi hanno sostenuta sono stati i miei genitori e mio fratello. Senza di loro non avrei mai fatto i viaggi a Milano, loro mi accompagnavano alle audizioni e ai concorsi ed è incredibile perché credere a una bambina di nove anni che dice “voglio fare questo”,è un po’ assurdo. Chi mai ci avrebbe sperato che poi saremmo arrivati a questo? Loro ci hanno sempre creduto. Sono stati i miei primissimi fan.
Come nasce “Scorpione”?
Nasce dall’esigenza di chiudere una storia. La persona di cui parlo torna in più canzoni e avevo bisogno di chiudere la relazione non solo nella vita reale ma anche nei miei testi perché non sono riuscita ad andare avanti veramente fino a quando non ho scritto “Scorpione”. È stata un po’ come una seduta dallo psicologo, mi sono resa conto di quanto ancora questa storia mi facesse male e grazie a questa canzone ho chiuso un capitolo della mia vita.
Che cosa ti aspetti da questo Sanremo Giovani?
Da questo Sanremo non cerco di avere aspettative ma di focalizzarmi principalmente sulla mia esibizione. Il mio obiettivo è portare me stessa sul palco e riuscire a dire questa sono io, senza farmi prendere dall’ansia e dal carico di emozioni che ti porti dentro.
Hai un portafortuna che porti sul palco prima di esibirti?
Da buona sarda ho sempre con me il mio braccialetto con su coccu da cui non mi separo mai. Me lo hanno regalato i miei genitori ed è qui con me sempre.