Alla ‘Notte dei poeti’ a Nora MedeAssolo con Valentina Banci

Approda a Nora, venerdì 28 luglio alle 20 al Teatro Romano, nel prestigioso cartellone del Festival ‘La notte dei Poeti’, giunto alla XXXV edizione, MedeAssolo, con Valentina Banci che ne è interprete e regista. Unica data in Sardegna per la riduzione della celebre tragedia di Seneca, tradotta e adattata da Paolo Magelli, figura di spicco del teatro internazionale, che declina la tragedia per voce sola, senza tuttavia sacrificare nessun elemento del testo originario. MedeAssolo nasce dalla traduzione di Seneca, si arricchisce della lezione della modernità a cui la consacra Heiner Muller e degli innesti del teatro mitteleuropeo che ne fa sapientemente Paolo Magelli: il risultato è un vorticoso monologo per un’intensa prova d’attrice di Valentina Banci, che mette in luce la solitudine della principessa della Colchide, madre e assassina, in un viaggio agli inferi sui sentieri della follia.

Una pièce originale – prodotta da BAM Teatro –in cui l’indagine psicologica s’intreccia ad un’analisi della società, facendo emergere attraverso le parole dell’autore romano la contrapposizione tra un universo ‘maschile’, fondato sulle logiche del potere, e l’aspirazione “a un’esistenza e a un mondo diverso” espressa dalla protagonista, che ha lasciato la sua terra e ‘tradito’ le sue origini per amore dell’uomo che ora l’abbandona, per convolare a nuove nozze con la giovane figlia del re di Corinto.

La vendetta di Medea, straniera in terra straniera, si traduce in un efferato delitto davanti al quale la donna esita fino all’ultimo, per poi esultare, folle nell’orrore, davanti allo sgomento di Giasone che assiste all’uccisione dei figli: al fuoco della passione si sostituisce il gelo dell’odio, la metamorfosi è racchiusa nell’arco di una sola tremenda giornata in cui la potente maga fa ricorso a tutta la sua sapienza e ai suoi poteri, invocando l’aiuto degli dei, per punire lo sposo che ora non l’ama più. La vita dell’eroina tragica va in pezzi, la fanciulla fuggita dalla sua patria lontana per seguire il destino del giovane eroe greco, ormai divenuta donna e madre, ospite in un paese straniero insieme al marito, davanti alla decisione di lui, spinto dall’ambizione, di sposare la principessa Creusa dimenticando gli antichi affetti, e alla nuova minaccia d’esilio, nel deserto della sua estrema solitudine sceglie di far precipitare gli eventi, sacrificando i figli per infliggere al marito fedifrago la pena più atroce.

Un dono avvelenato per la novella sposa, che perirà tra i tormenti (e con lei il padre Creonte, nel vano tentativo di salvarla), rappresenta l’inizio di un’escalation sanguinosa: inconsapevoli strumenti di morte, i due bambini, le creature nate dal suo ventre, frutto dell’amore per Giasone, verranno sacrificati sull’altare dell’odio.

“Mi sono immaginata una donna invasa da delle voci di dentro, dopo l’uccisione dei figli, quando completamente pazza e ormai morta dentro continua a ripercorre come in un Inferno dantesco quelle 24 ore in cui si consuma la sua tragedia” afferma Valentina Banci.

MedeAssolo è l’evoluzione, seppure in impianto ridotto, della versione presentata nel 2015 con grande successo di pubblico e critica prima a Siracusa, nell’ambito del cartellone dell’Inda e successivamente scelta dal MIBACT ad inaugurare la riapertura alle rappresentazioni dell’Anfiteatro del Colosseo di Roma. Un lavoro di scrittura che attualizza il linguaggio liberandolo da certi arcaismi cari ai traduttori. Una forma più moderna che libera dal tempo e consacra la storia di Medea con una rilettura del mito che affronta con sensibilità contemporanea l’enigma dell’eroina in nero.

La Medea di Seneca (meno rappresentata dell’altra a firma del grande tragico greco Euripide) ci fa dono di una donna estremamente moderna in cui la discesa nella follia, fino all’atto estremo dell’uccisione dei figli, è raccontata con cognizione psicoanalitica, come anticipando di qualche secolo la riflessione freudiana sulla schizofrenia. Pur dovendo qui sacrificare il prezioso e originale allestimento firmato dal pittore e scenografo Lorenzo Banci per i vincoli presenti nell’area archeologica di Nora, lo spettacolo viene ripensato per questo spazio nella irruenza creativa della sua protagonista, Valentina Banci. Lo spettacolo è prodotto da BAM teatro, che conferma il successo del lavoro intrapreso con costanza dal 2007 di proposizione di testi inediti, autori contemporanei e riscritture originali e creative.

 

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