Al teatro Massimo con Cipriano e Capovilla la follia sale sul palcoscenico

Un approfondimento a teatro sul tema del disagio psichico e sulle prospettive che la materia assume quarant’anni dopo la chiusura dei manicomi, organizzato in occasione del quarantennale della Legge 180. Ma anche una conferenza/presentazione dei libri che compongono la “Trilogia della Riluttanza” del dott. Piero Cipriano, psichiatra, psicoterapeuta, autore dalla penna graffiante, affiancato dal cantautore Pierpaolo Capovilla, cantautore, bassista, attore, fondatore e leader de il “Teatro degli Orrori”.

Lo psichiatra riluttante e il cantautore (leader de Il Teatro degli Orrori) si sono conosciuti tempo fa, sul campo. Il campo del lavoro quotidiano per una cultura libera e delle relazioni, in un mondo sempre più colonizzato da immaginari ripetitive e compulsive. Piero Cipriano ha innescato da anni una riflessione profonda, vitale e critica, che tocca la vita dentro e fuori i luoghi di cura dell’era post-basagliana. Pierpaolo Capovilla leggerà brani dai libri di Cipriano e dialogherà con l’autore. Un dialogo su idee e storie che raccontano un impegno diventato comune, contro la furia di etichettare la diversità come malattia e contro l’abuso degli psicofarmaci. Al termine della presentazione, “Interiezioni” reading musicale dedicato all’opera del drammaturgo Antonin Artaud una vibrante performance dedicata ad Antonin Artaud interpretato da Pierpaolo Capovilla e con Paki Zennaro (conduzione musicale, live electronics, chitarra, campionamenti).

Il testo centrale attorno a cui si sviluppa lo spettacolo di Capovilla è “Succubi e supplizi”, che Antonin Artaud scrisse nel 1946 fra un elettroshock e l’altro, nel manicomio di Rodez. Coniugando il verso doloroso e collerico, commovente e straziante di Antonin Artaud con l’irriverente e dissacrante interpretazione di Capovilla, “Interiezioni” ambisce a riscoprire l’autore sotto una luce nuova, contemporanea e sperimentale, arbitraria nella forma ma intimamente coerente con il contenuto poetico, che viene liberato dalla prigionia della pagina scritta, per librarsi nell’evocazione enunciativa, nel qui e ora, in una ricontestualizzazione che ambisce ad essere narrazione critica dell’oggi. Un evento che promette grandi emozioni nel segno della grande poesia del Novecento, rivisitata nello spirito della contemporaneità..

Al teatro Massimo, martedì 10 aprile, Sala M1, dalle ore 18 (Ingresso libero)

 

 

 

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share