Abbàida, il festival del cinema sardo. Quattro giorni di proiezioni, ecco i film

Dal 2 al 5 settembre a Sassari torna Abbàida, il festival dedicato al cinema sardo e giunto alla seconda edizione. Nelle quattro giornate della manifestazione sono in programma 7 pellicole. Si parte il 2 settembre con Tensione superficiale di Giovanni Aloi che racconta, aldilà di ogni giudizio, una storia di confine con la volontà di affrontare un tema quanto mai attuale come quello della parità di genere. Il 3 settembre si proietta Volevo solo sapere come stai di Gianluca Vassallo e Francesco Mannironi, scritto, diretto, interpretato e suonato dagli stessi autori nel periodo del primo lockdown, con la volontà di restituire al materiale visivo una piena aderenza allo stato delle cose nei giorni della sua lavorazione.

Nella stessa giornata anche Sulle arie, sulle acque, sui luoghi di Vittoria Soddu, che si muove su un binario temporale fluido – delineando uno spazio narrativo ibrido tra storiografia e scienza. La pellicola racconta un evento significativo nella storia della Sardegna: la campagna antimalarica promossa tra il 1946 e il 1951, per mano della Fondazione Rockefeller, conosciuta come “The Sardinian Project”. Tre le pellicole in programma per sabato 4 settembre: Il ritratto di gruppo più grande del mondo di Marco Ceraglia, documentario che racconta l’anno di lavoro impiegato per realizzare il gigantesco ritratto fotografico di gruppo realizzato nel paese di Banari; Come un’oasi di Francesco Pirisi, film che trae spunto da “La via del male”, uno dei primi romanzi di Grazia Deledda, e fa da sfondo a un incontro fuori dal tempo tra Elisa e Chiara, due ragazze dei giorni nostri e l’autrice nuorese da giovane; Un piano perfetto di Roberto Achenza, la storia di due amici squattrinati e senza speranze che, pur di dare una scossa alla loro vita, si improvvisano ladri e tentano una rapina in un bar.

L’ultima giornata del festival, domenica 5 settembre, chiude il cartellone di Abbàida con la proiezione di Kent’annos di Victor Cruz. Il docu-film del regista argentino prova a dare una risposta a quale sia il segreto per vivere a lungo e in salute, e lo fa girando con la sua troupe in quelle parti del mondo dove, statistiche alla mano, si vive più a lungo. “Abbaida è frutto di un lavoro di ricerca e selezione delle opere girate in Sardegna o da autori sardi anche in un periodo di difficoltà produttive e distributive come quello che stiamo attraversando – racconta Sergio Scavio, direttore artistico dell’evento – e che assume un valore ancora più prezioso perché rivela opere importanti e linguisticamente diverse rispetto all’ordinario. Opere che magari hanno avuto difficoltà ad essere viste e che noi presentiamo in questa seconda edizione”. Abbàida è organizzato dal Cineclub Nuovo Aguaplano in collaborazione con la società cooperativa Le ragazze terribili e il Cityplex Moderno, il Centro studi cinematografici, il Museo Nivola e il Decamaster.

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