A Gavoi la mostra ‘World press photo’. Tornano gli scatti più belli del mondo

Per il secondo anno consecutivo la Sardegna accoglie la mostra World Press Photo, il concorso più autorevole nell’ambito del foto-giornalismo mondiale creato nel 1955 dall’omonima fondazione olandese – istituzione che promuove e tutela la libertà di informazione, di inchiesta e di espressione come diritti inalienabili. L’esposizione, organizzata da Jannas, avrà residenza a Gavoi presso l’ex caserma,  e aprirà al pubblico dal 26 Ottobre al 24 Novembre prossimo.

La mostra itinerante parte da Amsterdam ad aprile e raggiunge ogni anno oltre 4 milioni di visitatori in tutto il mondo, 100 le città coinvolte in un lungo viaggio che farà tappa in 45 Paesi. Premia le fotografie che contribuiscono a ricostruire le storie e gli avvenimenti dell’anno appena trascorso. “Sono scatti che testimoniano la complessità del mondo di oggi – è scritto in una nota – illuminato dalla potenza e dalla immediatezza della narrazione visiva, declinati attraverso le 8 categorie in concorso: storie di attualità, ambiente, notizie generali, spot news, natura, ritratti, sport e progetti a lungo termine”.

A questa edizione, la 62esima, hanno partecipato 4.783 fotoreporter e giornalisti per un totale di 78.801 immagini. Dopo un lungo processo di selezione, una giuria indipendente, presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente della sezione National Geographic ha nominato i 43 i finalisti, di cui 14 donne, provenienti da 25 differenti paesi: Australia, Belgio, Brasile, Canada, Repubblica Ceca, Egitto, Francia, Germania, Ungheria, Iran, Italia, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Filippine, Portogallo, Russia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Syria, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti, e Venezuela.

I premi più importanti, la foto dell’anno e il reportage dell’anno, sono stati assegnati rispettivamente a John Moore (Usa) e Pieter Ten Hooper (Olanda). Entrambi hanno documentato i problemi delle migrazioni negli Stati Uniti. John Moore ha vinto con la foto che ritrae la bambina dell’Honduras (in copertina), Yanela Sanchez, che piange mentre lei e sua madre, Sandra Sanchez, vengono prese in custodia dagli agenti al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Questa immagine, pubblicata dalle maggiori testate di informazione mondiali, è diventata l’emblema della separazione dei minori e della politica anti-immigrazione e “tolleranza zero” adottata dall’amministrazione Trump.

Pieter Ten Hooper ha invece vinto il premio per il miglior reportage sulla carovana di migliaia di migranti partita nei mesi di ottobre e novembre dal centro America e diretta verso negli Stati Uniti. Carovane di migranti si dirigono verso il confine con gli Stati Uniti ogni anno, ma secondo le agenzie delle Nazioni Unite questa è la più numerosa di tutti i tempi, con ben 7.000 viaggiatori, di cui almeno 2300 bambini.

Tra le altre fotografie, numerose sono le immagini che raccontano le crisi umanitarie e ambientali, i conflitti e la sofferenza di popoli lontani e vicini, la violazione dei diritti umani, e del diritto di stampa ed espressione. Sono storie di denuncia ma anche storie di resilienza, di speranza, di rinascita e di celebrazione della diversità. Tra i vincitori anche tre italiani: Marco Gualazzini, ha ricevuto il primo premio, categoria Ambiente, per un lavoro sulla crisi umanitaria e ambientale nel Ciad; Lorenzo Tugnoli ha vinto il primo premio nella categoria Storie, con un reportage che racconta la tragedia umanitaria in Yemen. Infine, Daniele Volpe, si è assicurato il secondo premio nella categoria Notizie Generali, con una foto che documenta la distruzione causata dall’eruzione del vulcano Fuego a San Miguel Los Lotes in Guatemala.

L’iniziativa ha il contributo del Comune di Gavoi e Vigne Surrau, il patrocinio del Distretto culturale del Nuorese e il sostegno di aeroporti di Olbia – Geasar, Bim Taloro e Unione dei comuni di Barbagia.

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