Solo 38 persone, 38 fortunati hanno potuto condividere e assaporare il percorso ideato dallo chef Alessio Signorino e dal mastro gelatiere Fabrizio Fenu, con la collaborazione per il dolce della pastry chef Maurizia Bellu.
Una esperienza di gusto dove ogni elemento del piatto è stato scelto accuratamente per trasmettere un’emozione, un brivido come quello del gelato integrato in ogni proposta. Il ristorante Terra di Palazzo Tirso a Cagliari, dove abitualmente lo chef Alessio Signorino prepara le sue prelibatezze, ha accolto i fortunati ospiti che non hanno voluto perdere l’occasione di poter assaporare le proposte di due stelle, nei rispettivi campi, cagliaritane.
Alle 20,30 gli ospiti erano già seduti a tavola e leggevano le varie portate del menù, ma è bastato che arrivasse in tavola il cocktail signature Sole di Sardegna per decidere di abbandonare le parole scritte e lasciarsi abbracciare dal gusto. E’ bastato poggiare le labbra sul bicchiere per ritrovarsi catapultati a due passi dal mare grazie alla Vernaccia di Oristano, alla bottarga adagiata su una spuma di zafferano come se fosse polvere di stelle, tutto accompagnato da un gelato allo zafferano che aggiungeva un accento di sorpresa e allo stesso tempo di attesa per il dopo.
Gli amuse bouche sono stati la giusta prosecuzione e la perfetta introduzione al menù. E’ stato sufficiente assaggiare il cannolicchio al ragù e la croccante borraggine fritta per capire dove lo chef e il mastro gelatiere volevano portare gli ospiti.
Gambero viola di Villasimius e sorbetto alle mele sono stati i protagonisti dell’antipasto, accompagnati da rape marinate: un piatto dove i colori e i sapori hanno trovato una perfetta e fresca sintonia.
Più decisa e sorprendente la proposta per la prima portata: risotto con pecora in salmì, polvere di massa di cacao e gelato al pecorino. “Dovete mantecare voi il riso”, ha spiegato Alessio Signorino. Il piatto ha esaltato l’idea dello chef e del mastro gelatierie, un’idea sorprendente dove il sapore intenso della pecora, oltre che dalla macerazione, veniva smorzato prima dalla di massa di cacao e poi dal gelato al pecorino: una gustosa carezza di formaggio che andava a sciogliersi sul riso come una crema.
E rimanendo in tema di soprese anche il secondo è stato un vero e proprio regalo per il palato. Il petto di piccione, lucido e glassato risplendeva accanto al croccante tacos di verza ripieno di altro piccione e verdure. Ma non c’è arrosto senza patate e “in aiuto” dello chef è arrivato Fabrizio Fenu con il suo gelato alle patate arrosto che sembrava essere appena uscito da un forno se non fosse per la temperatura.
L’ultima carezza della serata è arrivata dalla pastry chef Maurizia Bellu con il suo “Gelato torta” zafferano, pistacchio e agrumi. Una spuma cremosa di zafferano era racchiusa in una ‘bolla’ luccicante come se fosse una pallina di gelato, accanto a una cialda ripiena di pistacchio. Una delizia golosa che in molti avrebbero voluto bissare.
Ogni piatto è stato accompagnato, chiaramente, da vini bianchi e rossi proposti dalla vasta (oltre 400 etichette) cantina del ristorante Terra. Particolarmente interessante la proposta di accompagnamento del secondo: accanto al vino rosso anche una bevanda alla Barbabietola rossa, mirtilli selvatici, timo e pepe proveniente dalla cantina Feral che regalava ulteriori aromi di selvaggina al piatto. Un’idea nell’idea che non passava inosservata.
Ma in realtà niente nella cena è stato lasciato al caso. D’altronde lo chef Alessio Signorino grazie alle sue idee e ai suoi piatti, spesso spiazzanti, regala emozioni: una stella in un firmamento che in futuro sicuramente splenderà. Come già splendono Fabrizio Fenu e Maurizia Bellu con il loro ‘I Fenu’ in piazza Galilei a Cagliari già insignito dei Tre coni, il massimo riconoscimento per il Gambero Rosso. E’ sufficiente varcare la soglia del locale, alzare lo sguardo e guardare i gusti proposti per capire che dietro al bancone c’è chi non ha paura di sperimentare ed azzardare per regalare nuovi gusti e nuove esperienze per chi ha voglia di assaporarle.
Un tris di stelle a Palazzo Tirso, quindi, una mano vincente per chi l’ha proposta e fortunata soprattutto per chi ha partecipato sedendosi al tavolo, perché a volte la cucina può essere un gioco da grandi. (masc)