L’artista di Oliena coordinerà progettazione e regia per creare, insieme ai maestri dolciari locali e ai bambini, un prodotto che risale a due secoli fa
di Manuela Vacca
I dolci sardi valorizzati come gioielli, le degustazioni accanto al piacere di laboratori sulla biodiversità, le escursioni esperienziali e le tavole rotonde sulla specialità dolciaria di Belvì. Che, per l’occasione, sarà preparata su tre metri di lunghezza. Promette bene, domani e domenica nel centro barbaricino, la chiusura di “Affustigare“, manifestazione organizzata dall’associazione per il “Recupero e la valorizzazione della Biodiversità della Barbagia di Belvì” con il contributo della Fondazione Sardegna, della Regione e del Comune di Belvì.
Una sfida non da poco ma che non spaventa Anna Gardu, chiamata a realizzarla nella mattinata di domenica con l’auto di maestri dolciari locali e di giovanissimi pasticceri. “Mi piaceva l’idea di mettere in risalto la tradizione di Belvi, appunto la caschettes – spiega a Sardinia Post l’artista di Oliena celebre per i suoi dolci -. Amo la Sardegna e la tradizione dolciaria perché ogni paese rappresenta un museo etnografico. In questo caso la forma a spirale del dolce rappresenta il ciclo della vita ed è di buon augurio, tanto che è il dolce della sposa”.
Le dimensioni scelte per questo dolce risalente a due secoli fa esprimono una volontà di condivisione: “Speriamo che venga tanta gente, così la possiamo degustare tutti insieme”, aggiunge -. “Per la sua raffinatezza non passa inosservato tra sardi e turisti. Inoltre, a parte il fatto estetico, il gusto riporta ai sapori del territorio quali i profumi di nocciole e castagne. Poi ci sono gli aromi degli agrumi, il tutto avvolto da questa pasta sottilissima, un velo che richiama un velo da sposa”. Quasi un peccato morderlo. “Può dispiacere assaggiarlo perché si deve rovinare la sua bellezza ma si viene attratti anche dal gusto”, assicura.
“Siamo molto soddisfatti dell’ottimo riscontro che stiamo avendo in termini di partecipazione e per noi è importante che la tradizione legata al nostro dolce tipico e la sua realizzazione continuino ad essere tramandati – sottolinea Sebastiano Casula, presidente dell’associazione organizzatrice – per questo teniamo in modo particolare che a partecipare ci siano anche i bambini che supporteranno i nostri maestri nella creazione del caschettes di chiusura”.
“Il caschettes, che nell’arte dolciaria belviese ha radici antichissime tramandate da quasi duecento anni e lega la sua comparsa ai matrimoni, da qui il nome il dolce della sposa e la forma che richiama i fronzoli dell’abito – dichiara Sergio Marotto, presidente del Centro Commerciale Naturale di Belvì e produttore del dolce tipico – viene realizzato lavorando un tipo di grano duro chiamato granito, ed è composto da un ripieno di nocciole, miele di castagno spezie profumate e scorza di arancio”.
Il programma di domani inizia alle 9 con un’escursione tra i castagne e prosegue alle 10 con l’apertura della mostra di gioielli realizzati con la pasta di frutta secca firmati da Anna Gardu. A seguire un video sulla lavorazione del caschettes e una tavola rotonda sulla storia, cultura e tradizione dei dolci prodotti con la frutta secca e le loro caratteristiche chimiche e organolettiche, con la partecipazione della stessa Gardu. Alle 19 un aperitivo della biodiversità accompagnato da nocciole tostate, “Caschettes” e caldarroste e a seguire esibizioni musicali nei locali aderenti.
L’agenda di domenica 24 ripropone il trekking esperienziale tra i castagni, sempre alle 9. L’appuntamento più atteso, ossia la creazione del caschettes gigante accompagnata dalla succesiva degustazione guidata, è fissato alle 10,30 al centro del paese. Se il tempo non aiuta ci si sposterà al coperto.