L’impasto è soffice perché realizzato con lievito madre aromatizzato con la Vernaccia Igt prodotta nella valle del Tirso, nell’Oristanese. I profumi sono di vaniglia, cedro, miele con note tostate: è il panettone alla Vernaccia nato dall’incontro tra due maestri e arti, quella della storica pasticceria Tesi di Macomer guidata da Maurizio Cossu e l’azienda vitivinicola di Davide Orro a Tramatza, impegnate da sempre nella valorizzazione dei prodotti del territorio. L’idea giusta per stupire al pranzo di Natale.
“Il vino bianco nella sua versione Igt, col tempo giusto di maturazione si esprime in tutti i suoi sentori diretti e decisi con esplosione di profumi che evidenziano la presenza dei lieviti Flor – racconta Davide Orro -“. A completare la gamma di aromi e profumi di questo dolce natalizio per eccellenza, ancora, contribuiscono acini consistenti di uva passa, canditi, limoni biologici del territorio, le note delle albicocche e delle pesche. La forma è tradizionale e la superficie a cupola screpolata è incisa con il taglio caratteristico eseguito a mano. Lievito madre, niente conservanti, e nessuna glassatura, il panettone si presenta nudo, con la crosta che ricorda una pagnotta.
“A conferire quella nota locale distintiva, è la Vernaccia Crannatza Igt valle del Tirso che per oltre 30 ore di lievitazione ha profumato la sua massa e gli ha conferito un sapore nobile, intenso e raffinato – spiega Maurizio Cossu -. La lavorazione dei dolci con la vernaccia presenta qualche difficoltà. Occorre una tecnica particolare per mantenere inalterate le sue caratteristiche accostate agli altri ingredienti. Ma il risultato ci ripaga appieno per questo sforzo in più”. Il dolce natalizio è servito.