Un patto di ferro per lo studio, la valorizzazione e la promozione della panificazione con l’uso del lievito madre destinato a produzioni locali e prodotti trasformati. Lo hanno sottoscritto il Parco di Porto Conte e l’Accademia del lievito madre con i rispettivi presidenti, Raimondo Tilloca e Antonio Farris, microbiologo. L’obiettivo è il potenziamento della filiera cerealicola di grano duro delle zone limitrofe al Parco e della Nurra di Alghero e l’utilizzo degli sfarinati per la produzione dei pani tipici algheresi, in particolare il Pà Punyat, con l’impiego del lievito madre.
A breve inoltre, annuncia Farris, la Carta dei pani tipici di Alghero verrà utilizzata in tutti i ristoranti della città catalana con l’auspicio di far riconoscere Alghero, alla pari del vino e dell’olio, Città del Pane. “Le attività produttive del territorio protetto ancora di più quelle tipiche e tradizionali, rappresentano un unicum di estremo valore anche di promozione turistico-ambientale”, spiega Tillocca. È solo uno dei progetti messi in campo dall’Accademia che sempre più intende coinvolgere imprese, istituzioni, operatori, enti, associazioni in tutta l’Isola per informare, formare e promuovere il consumo del pane ottenuto con il lievito madre.
“Il processo lento – sottolinea il presidente Farris – favorisce la produzione di un numero elevatissimo di batteri lattici che aiutano il nostro organismo a digerire meglio e ridurre l’ indice glicemico. In programma anche una serie di incontri: il primo a Oristano il 28 gennaio al ristorante Da Renzo dal titolo “Dall’Accademia sarda del lievito madre ai nuovi accademici”. Sarà l’occasione per mettere sul tavolo nuove idee e progetti. A partire dalla collaborazione con il progetto di valorizzazione del pane di Villaurbana, in provincia di Oristano. Un lavoro certosino tra i panificatori per sensibilizzare all’acquisto di pane dove la lievitazione è affidata a “Su frammentu”.