Le classifiche dei 50 migliori ristoranti in Italia: ci sono anche 4 sardi, tra cucina d’autore e bistrot

50 Top Italy è una guida online ai migliori ristoranti che si è ritagliata un posto di rilievo nel mondo della gastronomia italiana. Una mappa del mangiar bene pensata per italiani e turisti. L’edizione 2023 celebra alta cucina, cucina d’autore, street food, bistrot. Diverse varietà dell’eccellenza gastronomica in Italia, con uno sguardo anche all’Isola.

Nella categoria Cucina d’autore sono due i ristoranti sardi inseriti nella top 50. Si tratta di Fradis Minoris a Pula dello chef Francesco Stara – leggi l’articolo – e di Somu a Baja Sardinia, guidato dallo chef Salvatore Camedda. Entrambi i ristoranti quest’anno hanno ottenuto la loro prima stella Michelin. Di Somu la guida scrive: “Il vero motivo per cui venire in questo ristorante è la cucina di Camedda. Dopo tante esperienze importanti torna in Sardegna per dare vita al suo ambizioso progetto. Tre i percorsi di degustazione a disposizione, i grandi classici, il vegetariano e l’identità. Una cucina moderna, con tanta attenzione ai prodotti sardi, sempre contaminati. Una chiave di lettura di questa terra non folkloristica e sempre equilibrata. Da provare il risotto mantecato al pomodoro verde, lumache e caffè, la triglia all’oristanese e il maialino, albicocche arrosto, spinacino e gel di champagne. Il servizio è sempre disponibile alle vostre esigenze”.

Due i ristoranti sardi celebrati nella categoria Trattorie/Bistrot moderni. Uno è Josto a Cagliari, dello chef Pierluigi Fais. “Si presenta come un locale stile industriale, ricercato e informale – si legge nella guida -. Lo stile pop si respira in tutto e per tutto, Fais guida una brigata giovanissima ma molto preparata che è possibile osservare mentre lavora nella cucina a vista. Il personale di sala è cordiale e attento, la cucina è divertente, prodotti del territorio ma con accostamenti mai banali. Nota di merito alla cantina con prodotti territoriali, nazionali e internazionali. Da provare il bollito e lo spaghetto alla bottarga”. E poi Hub a Macomer, guidato da Leonardo Marongiu. “Le mani dello chef, passate per importanti esperienze prima di rientrare nell’Isola, riescono a coniugare un’offerta che unisce una pausa pranzo semplice ma mai scontata, con percorsi di degustazione più ricchi e molto divertenti. Da non perdere gli Gnocchetti di patate del Montiferru ripieni di casizolu fresco in brodo di Fiore Sardo, le Linguine ai garusoli, burro e limone salato e per finire la Costoletta croccante di agnello sardo e ravanello in conserva”.

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