La guida ai vini dell’Isola, cinque bottiglie ottengono il punteggio massimo

Oltre 700 vini degustati, 329 risultati meritevoli di recensione, e cioè capaci di centrare un punteggio di almeno 90/100, a riprova del livello medio alto raggiunto dalla produzione enoica dell’Isola. Più di 100 vini capaci di superare i 98 punti raggiungendo la standing ovation (il massimo riconoscimento), di cui 5 hanno raggiunto 100/100. Sono i numeri della Guida numero 6 dedicata ai vini della Sardegna di Vinodabere.it

Secondo i giornalisti che hanno compilato la guida, le eccellenze sarde sono Ruinas del fondatore 2020 – Depperu; Vernaccia di Oristano Riserva Per te 2002 – Silvio Carta; Vino liquoroso rosso Festa Norìa – Santadi; Cannonau di Sardegna Brulleri Ghirada Bruncu Boeli 2021 – Osvaldo Soddu; Cannonau di Sardegna riserva Tziu Ziliu 2019 – Cantina Orgosa. Tra gli obiettivi della guida c’è anche quello di sfatare e superare un certo numero di stereotipi che da più di un decennio non appartengono più al contesto enoico sardo, ma in qualche modo gli aleggiano ancora attorno. L’esempio è quello del Cannonau, il vitigno bandiera, lontano ormai anni luce dal modello di vino alcolico e pesante della “vecchia” reputazione, ed espresso ora attraverso una panoplia di interpretazioni di spiccata diversitàa seconda delle zone di nascita e allevamento delle uve: dalla viticoltura di montagna della vocatissima comunità di Mamoiada (ormai quasi 40 i vignaioli che imbottigliano ed etichettano i loro vini) ad aerali altrettanto storici come Oliena (con il suo Nepente), Orgosolo, Dorgali (con la splendida Valle di Oddoene, ora toponimo utilizzabile in etichetta), l’Ogliastra, la Romangia, e perfino la Gallura, che mostra ultimamente di sapersi districare abilmente anche con le varietà a bacca rossa.

“La strabiliante vendemmia 2021 – si legge nell’introduzione – ha poi contribuito a fare il resto (e a far sì che i campioni di questa varietà recensiti siano stati la bellezza di 110). Restando in tema di sorprese, ne ha regalato di belle anche Mandrolisai, territorio di grande tradizione enoica (ma fin qui non premiata a sufficienza da fama e fortuna) che con la sua omonima denominazione (la doc più territoriale della Sardegna con tre vitigni utilizzati in blend: Bovale, Cannonau e Monica) raccoglie ormai più di 20 produttori, autori di vini di carattere, personalità e alto rango e prossimi ormai alla costituzione di un auspicabile Consorzio di Tutela”.

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