L’idea era quella di valorizzare i piatti della tradizione cagliaritana cercando di dare un tocco creativo grazie alla mano e alla visione di chef di talento. Cinque pietanze in gara, un solo vincitore: venerdì si è svolta la prima edizione di “Cagliari nel piatto e nel bicchiere“, manifestazione organizzata da Epulae accademia enogastronomica internazionale col patrocinio del Comune e la collaborazione di Coldiretti e Campagna amica. Il vincitore è Francesco Zucca, cuoco del ristorante Bistrot 100: la sua reinterpretazione dello scabecciu di muggine è stato il piatto più apprezzato sia dalla giuria tecnica che dal pubblico. Una rivisitazione con gazpacho al posto della tradizionale salsa di pomodoro e il pesce arrosto e non fritto. “Nei nostri ristoranti dobbiamo puntare di più sulla tradizione – spiega Angelo Concas, che ha curato la kermesse -: vanno bene i piatti gourmet e innovativi, ma i turisti che vengono in città devono poter assaporare anche i piatti tipici, quelli che fanno parte della nostra storia. Credo che tutti dovremmo tenerne in carta almeno cinque o sei. Naturalmente cambiandoli a seconda della stagione”.
Molto apprezzato anche il fumetto di dentice con vellutata di patate e zafferano e una chips di patata viola, preparato da Davide Piras del ristorante Regina. Marco Corda di Niu si è cimentato nei culurgiones di de noia, ravioli rivisitati con ricotta, zafferano, salsa di pomodoro, pomodorini. La chef nuorese Marina Ravarotto, di Chiaroscuro, ha reinterpretato il mazzamurru, un piatto della tradizione povera cagliaritana che consiste semplicemente in pane raffermo su sugo di pomodoro e una spolverata abbondante di pecorino. Infine Maria Carta di Is Femminas ha proposto la sua versione della fregula cun cocciula.
A.T.