Lo scambio culturale tra l’Ipsar-Ipseoa di Sassari e la Faculté de Métiers École hôtelière di Cannes continua a portare frutti. L’ultimo capitolo di questa collaborazione triennale si è svolto dal 19 al 26 ottobre, quando l’istituto sardo ha accolto sette apprendisti chef francesi, accompagnati dalla referente per la mobilità Catherine Soto e dallo chef Eric Betaille.
Il progetto, nato nel luglio 2022 grazie all’iniziativa della professoressa Barbara Dettori, membro dell’Alliance Française e docente di lingua francese presso l’istituto sassarese, sta creando opportunità concrete per gli studenti di entrambi i paesi. Il programma prevede uno scambio reciproco: gli studenti sardi si recano a Cannes per uno stage Pcto, mentre gli apprendisti francesi vengono ospitati in Sardegna per un’immersione nella cultura gastronomica locale.
Durante l’ultimo soggiorno, gli studenti francesi hanno avuto l’opportunità di scoprire le tradizioni dolciarie sarde, con particolare attenzione ai dolci tipici delle festività dei Santi. Sotto la guida dei professori di Enogastronomia Mario Sechi e Giovanni Antonio Serra, i giovani chef hanno potuto sperimentare la preparazione dei tradizionali papassini e altre specialità locali.
L’iniziativa si inserisce in un contesto storico di scambi culturali tra Sardegna e Francia, particolarmente evidenti nell’ambito culinario. Le influenze francesi sulla cucina sarda, giunte anche attraverso la mediazione piemontese, testimoniano un legame che attraversa gli ultimi due secoli di storia.
Il successo del progetto ha spinto la scuola di Cannes a confermare la disponibilità ad accogliere nuovi studenti sassaresi per il prossimo anno scolastico. L’iniziativa, inoltre, sta aprendo la strada a future opportunità nell’ambito del programma Erasmus+, offrendo agli studenti più meritevoli concrete prospettive lavorative post-diploma sia in Italia che in Francia.
L’entusiasmo generato da questo scambio è tale che alcuni studenti francesi hanno già manifestato l’interesse a proseguire il loro percorso formativo e professionale in Italia, confermando come la cucina possa essere un efficace strumento di integrazione culturale e professionale a livello internazionale.
Massimo Sechi