Costi alti e pochi introiti, Coldiretti lancia l’allarme: ‘Così il grano sardo si estingue’

Il mondo dell’agricoltura è in allarme e le preoccupazioni sono state raccolte e rilanciate da Coldiretti: il grano dell’Isola è a rischio estinzione. Secondo l’organizzazione i produttori sono in crisi e la situazione quest’anno è particolarmente critica: costi di produzione alle stelle – tra i 1.110 e i 1.200 a ettaro -, considerando i prezzi di concimi e gasolio, e i pagamenti agli agricoltori sono insufficienti, soprattutto per una campagna di semina che si presenta parecchio gravosa.

Il pagamento è di circa 30 euro a quintale (se la qualità del grano resta alta). Con una resa di 30 quintali a ettaro (di media) – osserva Coldiretti – e a fronte proprio dei 1.200 euro di costi il ricavo arriva a 900 euro e, in questo, i cerealicoltori sardi perdono circa 300 euro a quintale, che tradotto su scala regionale vuol dire ricavi inferiori per decine di milioni. In questo panorama, secondo una elaborazione di Coldiretti Sardegna su dati Istat, nel 2022 le superfici coltivate sul grano duro hanno toccato quota 29.200 ettari con una produzione di 693 mila quintali.

Su base nazionale, inoltre, il sud e le isole (Sardegna compresa, dunque), trainano con il 75 per cento della quota di superfici coltivate e 65 per cento della produzione nazionale (elaborazione su dati Ismea). Nella campagna 2021-22, poi, il prezzo medio della granella di frumento duro, su base nazionale, ha raggiunto 473 euro a tonnellata, in aumento del 73,5 per cento rispetto al 2020-21. Ma la produzione continua a fare i conti con importazioni sempre più elevate. Sempre in base a un rilevamento di Coldiretti, nel 2023 sono sbarcate nei porti sardi 500mila tonnellate di granaglie tra grano, mais e orzo (il transito maggiore sul porto di Oristano con 470mila tonnellate) e 190mila tonnellate complessive di mangimi tra cui soia e legumi. La provenienza maggiore delle navi su questo tipo di prodotti è arrivata per la maggior parte dalla Francia, a seguire da Canada, Ucraina e Russia. “Stiamo affrontando una vera e propria emergenza del grano in Sardegna che potrebbe costare la stessa sopravvivenza delle imprese isolane – dicono il presidente e direttore di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas e Luca Saba -. Costi così alti di produzione a fronte di ricavi nettamente inferiori stanno mettendo in ginocchio l’intero settore. Senza un’immediata inversione di tendenza c’è il concreto rischio di vedere cancellato totalmente il comparto cerealicolo in pochissimi anni”.

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