Cortes apertas, i piatti a base di agnellone pesante conquistano Ollolai

La cooperazione può suggellare il successo di una manifestazione promozionale come Cortes apertas – Impara s’arte, appena andata in onda a Ollolai, lo scorso fine settimana. Uno dei temi a servizio di questa edizione sono state proprio le buone prassi economiche avviate grazie all’intesa tra il Distretto rurale barbagia, il Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp, Agris Sardegna, la scuola di formazione post diploma Its Sardegna. Una cooperazione veicolata sabato mattina sia in un momento divulgativo e di confronto organizzato nella sala dell’agriturismo Sa Serra, sia nella grande cucina vicina alla piazza centrale che ha accolto l’agrichef Antonio Demontis dell’agriturismo Su Recreu che in collaborazione con lo chef Lucio Columbu e l’aiuto dei giovani allievi del corso Tecnico superiore – Agribusiness che ha sede a Ollolai ha preparato oltre 500 pasti a base di carne di agnellone pesante.

È stato proprio il progetto per l’allevamento del prodotto dell’incrocio industriale della pecora sarda (reso possibile grazie al finanziamento con la legge 7 della Ras), uno degli obiettivi oggetto della proficua collaborazione, i cui risultati sono stati presentati dai ricercatori di Agris ai pastori venuti da diversi paesi della provincia interessati a capire, anche e soprattutto in termini economici, le cifre di una scommessa che potrebbe diversificare la tipologia di agnello presente sul mercato rendendo più remunerativa la vendita degli agnelli attraverso l’allevamento di una tipologia più pesante.

“Il fatto che ci possano essere aziende che si specializzano nell’allevamento di agnello pesante – ha spiegato il presidente del Contas, Battista Cualbu – rappresenterebbe sul mercato la soddisfazione di una domanda crescente e che in Sardegna, con il fatto che si allevano solamente agnelli da latte in quei determinati periodi dell’anno, porterebbero allo sviluppo di una filiera nuova, che compenserebbe quei periodi vuoti, dove l’agnello da latte non ha mercato perché si richiedono pezzature superiori”. I ricercatori Maria Sitzia e  Carlo Piga hanno spiegato rispettivamente strategie di allevamento e caratteristiche sensoriali di questo nuovo prodotto, mettendosi a disposizione per un dibattito in cui sono state poste diverse domande da parte delle aziende.

L’altra ricercatrice Agris, Roberta Comunian, ha invece spiegato il risultato del progetto Val.Ide.S che dal latte ovino e dalla sua trasformazione ha dato una spinta a favore della cooperazione per favorire la tutela e la valorizzazione dei sistemi di produzione identitari del territorio. “Più in generale l’evento che oggi ci vede qua riuniti a discutere del prossimo futuro di questo territorio, ha assolto alla sua funzione di momento di promozione e luogo ideale per veicolare le sfide a cui si apprestano le aziende afferenti il nostro distretto – ha commentato il presidente del Distretto Barbagia, Efisio Arbau -. Il percorso del primo distretto riconosciuto della Regione Sardegna, fino a qua non è stato certo semplice ma ha registrato un grandissimo successo che è quello della caparbietà del suo gruppo costituente, fatto di aziende che ci credono e che vogliono continuare a scommettere qua, in Barbagia. La più bella cooperazione che si potesse riscontrare assieme a quella degli enti qua presenti”.

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