Villacidro, a fuoco l’auto della sindaca. È il secondo attentato in nove mesi

La sindaca di Villacidro, Marta Cabriolu, ancora nel mirino. Durante la notte qualcuno ha tentato di incendiare l’auto della prima cittadina che si trova a circa 50 chilometri da Cagliari. La vettura, una Ford Fiesta (nella foto),  era parcheggiata a pochi metri dall’abitazione . L’episodio è avvenuto qualche minuto dopo le 22. Qualcuno, forse con della diavolina, ha incendiato un contenitore per la raccolta della carta e lo ha appoggiato sull’auto.

“Una passante si è accorta delle fiamme e ha dato l’allarme – racconta all’Ansa la sindaca -. Il rogo è stato poi spento dai vicini. Le fiamme hanno danneggiato una ruota, la parte anteriore e il vano motore”. Sul posto sono subito arrivati i carabinieri che hanno avviato le indagini. Sono stati recuperati i filmati delle telecamere della zona che potrebbero aver ripreso tutte le fasi dell’attentato. È la seconda volta che la sindaca viene presa di mira, a maggio dello scorso anno era capitato un episodio analogo.

“Adesso basta, i sindaci sono lasciati soli, questo è il secondo atto che subisco – ha detto la Cabriolu -. Villacidro è una città tranquilla, ma si vede che a qualcuno questo non va bene”. La sindaca non riesce a spiegarsi le ragioni del gesto che arriva a poco meno di un mese dalla visita a Nuoro del ministro dell’Interno, Marco Minniti, che era giunto in Sardegna per affrontare proprio il fenomeno degli atti intimidatori contro gli amministratori pubblici. “Al momento non ho ipotesi – ha sottolineato ancora la prima cittadina -: il gesto potrebbe essere legato all’attività amministrativa. Non escluderei nulla, ma di certo si tratta dell’atto di un vigliacco. Quando una persona ha problemi e crede di risolverli in questo modo, penso che l’unico aggettivo utilizzabile sia piccolo omuncolo”. E poi fa sapere: “io andrò avanti. Non mi fermeranno”.

“L’ennesima offesa ai valori di civiltà e democrazia su cui si fonda la vita istituzionale e politica dei nostri Comuni”, ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. “Solo poche settimane fa abbiamo concordato con il ministro Minniti la stipula di Patti territoriali sulla sicurezza proprio per affrontare in modo mirato il fenomeno degli attentati. Come deciso in quell’occasione, stiamo lavorando con le Prefetture per definirne in tempi rapidi contenuti e soluzioni operative, così da attivarli al più presto. Sul fronte della prevenzione continuiamo a fare la nostra parte, a iniziare da una sempre maggiore implementazione della rete di videosorveglianza. Sulla base di un primo bando – ricorda il presidente Pigliaru – abbiamo trasferito le risorse necessaria a oltre 100 Comuni che ora stanno completando le reti. Adesso, con nuove risorse, già individuate, vogliamo completare l’intervento e dare concrete e rapide risposte alle richieste di tutte le comunità che vogliono disporre di questo importante strumento di dissuasione e controllo. Ma come non ci stanchiamo di ripetere, gli amministratori locali lavorano con impegno per i cittadini e non si lasciano certo intimidire da gesti così vigliacchi – conclude Francesco Pigliaru -, i cui autori devono essere sempre più isolati”.

A commentare l’episodio è anche il presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana: “Servono fortissimi interventi
sulla prevenzione con sistemi moderni di videosorveglianza per i quali la Regione sta stanziando i finanziamenti necessari, ma richiedono una velocizzazione delle procedure”. Deiana, che a sua volta è un primo cittadino (guida il Comune gallurese di Bortigiadas) sottolinea anche: “Serve più presenza di forze dell’ordine sul territorio per supportare i Comuni e i sindaci. Ma servono interventi di rilancio dello sviluppo, dell’occupazione e di contrasto alla povertà: bisogna togliere ‘consenso sociale’ ai pochi delinquenti che infestano le nostre comunità. A Marta Cabriolu – conclude – vanno la solidarietà e il supporto dei sindaci sardi, a nome di quali esprimiamo tutta la preoccupazione augurandoci che le indagini svolte dalle forze dell’ordine, prima o poi, assicurino qualcuno di questi delinquenti alla giustizia”.

“Va definita al più presto la proposta avanzata di definire dei piani territoriali per la sicurezza, piani che andranno concordati con i territori che troveranno le soluzioni migliori per rispondere in maniera efficace alla recrudescenza del fenomeno degli attentati contro gli amministratori pubblici, ma più in generale per governare con maggiore sicurezza tutto il sistema sociale dell’isola”. Lo afferma il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau che esprime la solidarietà sua e dell’Assemblea sarda alla sindaca di Villacidro. “Le sue parole dimostrano ancora una volta – sottolinea – che l’impegno quotidiano a servizio della comunità che rappresenta non verrà meno. Condanniamo con fermezza quanto accaduto, ribadendo ancora una volta la necessità di definire al più presto un intervento organico per garantire la sicurezza nei territori, così come anticipato dal ministro Minniti qualche settimana fa durante l’incontro a Nuoro con una delegazione di sindaci, vittime di attentati”, conclude Ganau.

“Davanti a questi gesti ci sentiamo impotenti e siamo ancora in attesa che le varie ricette proposte da regione e governi di turno si trasformino in atti concreti, ci chiediamo quanti episodi come questo, o anche più gravi, debbano accadere prima di ripristinare la sicurezza e la legalità nei nostri paesi”, ha detto il presidente del Consiglio delle Autonomie locali, Andrea Soddu. “Non si tratta della prima intimidazione nel confronti del primo cittadino del centro del Medio Campidano, un vile gesto che rimette al centro dell’agenda politica l’annosa questione degli attentati agli amministratori locali – aggiunge – L’attentato alla nostra collega riporta prepotentemente sul tavolo la questione degli attentati agli amministratori, una piaga dai numeri preoccupanti che è stata oggetto di confronto nell’incontro con il ministro degli interni Marco Minniti che si è tenuto a Nuoro meno di un mese fa. In quella occasione – ricorda Soddu – abbiamo esposto al titolare del dicastero del Viminale le nostre preoccupazioni sottolineando come a nostro parere esista una forte connessione tra gli attentati e il ruolo marginale degli enti locali nella vita istituzionale del Paese”. Secondo Soddu, “il problema è grave e lo vediamo ad ogni tornata elettorale, quando assistiamo ad una vera e propria ecatombe delle candidature perché nessuno ha più voglia di stare in trincea tra poche risorse e il rischio di essere bersaglio facile di quel malessere che si muove all’ombra dell’anonimato. I tavoli sono stati fatti, le buone soluzioni sono state enunciate, è ora di metterle in pratica”.

“In molte parti d’Italia, compresa la Sardegna, tanti sindaci si adoperano per opporsi alla criminalità e comunque contro ogni forma di illegalità. Ecco perché l’aiuto dello Stato centrale è fondamentale”. Lo afferma il componente del direttivo dell’Anci Antonio Satta, segretario dell’Unione Popolare Cristiana (Upc). “I sindaci spesso sono sul territorio il primo bastione della legalità, ecco perché molti di loro sono stati minacciati – conclude Satta – Serve un piano speciale per garantire maggiore sicurezza”.

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