VIDEO. L’addio a Francesca Deidda, in centinaia nel giorno dell’ultimo saluto a Elmas

di Umberto Zedda

C’è anche il sole, oggi a Elmas, per l’ultimo saluto a Francesca Deidda, la quarantaduenne uccisa dal marito Igor Sollai, che si trova in carcere a Uta. Il 43enne verrà processato il 26 febbraio con giudizio immediato.

Sono venuti in centinaia a salutarla nella cittadina dov’era nata e dove già un’ora prima dell’arrivo del feretro la sala parrocchiale di San Sebastiano era gremita di persone. Alle 9,45 la bara ricoperta di rose bianche ha varcato la soglia dell’oratorio accompagnata da un applauso ordinato ma duraturo.

Poi il saluto si ferma, le porte si aprono e cala un profondo silenzio. In prima fila siedono i parenti di Francesca, gli amici e le colleghe di lavoro che ne avevano denunciato la scomparsa, poi il fratello, Andrea, a destra della bara. Accanto a lui il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini e vari sindaci dell’hinterland. Sono 15 in totale i primi cittadini che hanno presenziato alla cerimonia tra cui la sindaca di Elmas Maria Laura Orrù, di San Sperate, il paese in cui Francesca viveva, Fabrizio Madeddu, e di Sinnai Maria Barbara Pusceddu.

La messa è stata officiata dall’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi. “Al fratello Andrea, alle amiche e alle colleghe di Francesca che qui aveva ricevuto la prima comunione e la cresima, il Signore è con noi, non siamo abbandonati – ha detto all’inizio dell’omelia l’arcivescovo – Oggi consegniamo alla dimora di Dio Francesca per le quali sono passate vicende drammatiche. Il male della violenza e dell’odio è antico, e corrode i rapporti nella pretesa di poter dominare sulle persone. La nostra esistenza è fondata sulla fiducia, sarebbe impossibile vivere in un sospetto generale. La fiducia è anche il tessuto fondamentale dell’amore, quello coniugale, ma sempre più spesso accadde che questa viene minata”.

“È come se il veleno dell’egoismo si fosse introdotto in questi rapporti. L’affetto non è mai possesso – continua il vescovo in uno dei passaggi principali – e la persona non può essere trattato come un oggetto, da prendere possedere, scaricare e distruggere. Ciò accade nella quotidianità dei rapporti, nelle parole. L’amore vero è gratuità non possessione diciamolo ai nostri ragazzi. Serve un patto educativo che metta al centro la persona e la sua dignità, per i giovani e per l’amore. Tutto il resto è una deformazione. Solo chi spera ama”.

Poi dal pulpito il ricordo commosso delle colleghe di lavoro di Francesca, letto con voce strozzata: “Siamo qui per te, per darti l’ultimo saluto. Ti abbiamo cercata, abbiamo sperato, abbiamo chiesto aiuto e infine ti abbiamo trovata. Abbiamo creduto nelle forze dell’ordine che da subito hanno preso a cuore questa faccenda riservando sempre la tua riservatezza. Abbiamo creduto e continueremo sempre a credere nella giustizia, in quella divina e in quella terrena. E io oggi ti dico grazie, per tutto quello che ci hai trasmesso e per la bella persona che sei perché sarai sempre la nostra collega. Ti vogliamo bene Franci”.

Poi l’abbraccio con il fratello di lei al termine della cerimonia, e all’uscita dalla chiesa il feretro è stato accompagnato da un ultimo saluto, un forte applauso e i palloncini rosa al cielo per rendere omaggio a Francesca e dirle addio.

Le altre foto e video di stamane: IN CORSO IL FUNERALE DI FRANCESCA DEIDDA

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