di Umberto Zedda
“Identità, cura, cooperazione”: queste sono le parole scelte dall’architetta e direttrice della Reggia di Caserta Tiziana Maffei per inaugurare il nuovo anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio. Un messaggio chiaro che sintetizza gli obiettivi della Scuola: formare professionisti capaci di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico in Sardegna e non solo.
L’evento si è svolto nell’aula magna Gaetano Cima, nel complesso di Santa Croce della facoltà di Ingegneria e Architettura, e ha visto la partecipazione di figure di spicco del mondo accademico e istituzionale. Accanto al rettore dell’Università di Cagliari Francesco Mola, la direttrice della Scuola Caterina Giannattasio, il prorettore per il territorio e l’innovazione Fabrizio Pilo, la prorettrice per la comunicazione Elisabetta Gola, e il direttore del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura Ivan Blečić.
Una formazione interdisciplinare per il patrimonio culturale
“Noi, con l’istituzione di questa scuola, vogliamo formare architetti, ingegneri, archeologi e storici dell’arte che saranno chiamati a prendersi cura del patrimonio storico della Sardegna e speriamo anche di altri contesti – ha spiegato la direttrice Giannattasio –. Puntiamo molto sull’internazionalizzazione grazie a un’offerta erogata al 50% in lingua inglese, distinguendoci dalle altre nove scuole presenti a livello nazionale, e alla partecipazione di docenti provenienti da altri atenei”.
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L’interdisciplinarità è un altro pilastro fondamentale: “Ci saranno docenti da sei atenei diversi per insegnare le varie dimensioni dell’intervento, senza tralasciare alcun aspetto. Questa varietà sarà la base per creare una nuova generazione di professionisti”.
Il sostegno delle istituzioni
“In queste parole: identità, cura, cooperazione troviamo gli obiettivi che l’amministrazione comunale di Cagliari si è data – ha dichiarato Maria Cristina Mancini, vicesindaca del capoluogo –. Era un sogno che avevamo da tempo, sottoscrivere un accordo che garantisse queste tre caratteristiche nella gestione del territorio pubblico e dei beni culturali. Abbiamo bisogno di tecnici specialisti nella cura e nella tutela del patrimonio culturale”.
Anche il rettore Mola ha sottolineato l’importanza strategica della Scuola: “Questo è un segnale di quanta attenzione e interesse abbiamo nei confronti di questa iniziativa, partita pochi anni fa con grandi ambizioni. C’è una forte esigenza di specializzazione, oggi più che mai, vista la tendenza alla tuttologia. Il polo di Ingegneria sta lavorando sempre più per abbattere le barriere tra l’università e il mondo esterno”.
Un esempio di museologia contemporanea
A chiudere la cerimonia, l’intervento della direttrice Tiziana Maffei, con una prolusione dal titolo “Museo Reggia di Caserta. Piattaforma di sperimentazione per una museologia contemporanea”. Nel suo discorso, Maffei ha sottolineato il valore della Reggia come simbolo di una gestione culturale che unisce bellezza e utilità.
“Io mi auguro sempre che qualsiasi persona, visitando la Reggia di Caserta, riesca a comprendere cosa voglia fare della propria vita, perché c’è una grandiosità che va oltre l’immaginario. Oggi la Reggia rappresenta un mondo lontano, quello della monarchia, ma è un pezzo di storia importante e l’apice di un sistema che unisce estetica e funzionalità. Questo è ciò che dobbiamo trasmettere ai professionisti del futuro”.