“La libertà di pensiero è attaccata dalle Università che sono ormai diventate spazi di soggetti subordinati al potere, e non più spazi di produzione di un pensiero critico. Il femminismo è fondamentale per sottrarsi a questo attacco”. Lo ha affermato Alice Salimbeni, docente e ricercatrice dell’Università di Cagliari, durante le giornate di studio dal titolo “Femminismi e Ingiustizie Spaziali. Vari i temi toccati, ieri, durante la prima giornata della due giorni: dai femminismi alle diseguaglianze e dalle migrazioni ai rapporti di colonizzazione.
“I femminismi possono contribuire a mettere in discussione le disuguaglianze nello spazio urbano e sotto altre scale come quelle dell’isola e nei rapporti stato nazione – spiega Salimbeni – Durante la due giorni ci occuperemo anche di confini, migrazioni e mobilità. Un altro tema sarà la Palestina e con essa l’immobilità nel senso di impossibilità di sottrarsi alla violenza coloniale e impossibilità di passare il confine”.
Lo spazio e il femminismo, due concetti vicini e imprescindibili l’uno dall’altro. “Dal titolo delle giornate, capiamo che lo spazio è imprescindibile quando parliamo di femminismo e di relazioni di potere – afferma Francesca Acetino, dottoranda in Geografia – Una delle ambizioni del femminismo è quella di essere fortemente situato non astratto e universale; quindi, lo spazio è un elemento importantissimo. Analizzare come certe dinamiche di potere vengano spazializzate è un qualcosa a cui non siamo abituati ma che ci aiuta a visualizzare questi tipi di discriminazione”.
Le giornate di studio Femminismi e Ingiustizie Spaziali proseguiranno oggi 17 gennaio, a Palazzo Cugia nella Facoltà di Ingegneria e Architettura