Non trascurare il “preoccupante segnale rappresentato dalla crepa che si è aperta nel viadotto di Santa Chiara, nel territorio di Ula Tirso, e verificare immediatamente le condizioni di stabilità della diga Eleonora d’Arborea, che si trova pochi chilometri a valle. Lo chiede il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, in un’interpellanza rivolta al governatore e all’assessore regionale dei Lavori Pubblici.
La dilatazione “di almeno 20 centimetri” che si è manifestata in uno dei giunti del ponte, è “stata fatta ricoprire dalla Provincia di Oristano con un inutile rattoppo di bitume” a seguito di una prima verifica effettuata dai Vigili del fuoco. Dopo pochi giorni, denuncia l’esponente dell’opposizione, “la crepa è riaffiorata, destando grande preoccupazione anche negli amministratori competenti, tanto da far decidere di ordinare la sospensione della circolazione di mezzi pesanti e l’istituzione del limite di velocità, creando non pochi disagi ai cittadini del territorio”.
Per garantire la fornitura delle merci, infatti, i mezzi sono costretti ad allungare il percorso di circa 20 chilometri. “Alla luce delle poco rassicuranti vibrazioni che chi percorre il viadotto continua a percepire e della possibilità che tra le cause del cedimento ci siano movimenti tellurici naturali che potrebbero interessare anche la vecchia diga sommersa, compromettendo la stabilità dell’intero invaso”, Dedoni chiede che la Regione si attivi “affinché si verifichi la stabilità del ponte e dello sbarramento che, nel caso di danni strutturali, farebbe correre ben maggiori rischi a chi risiede a valle”.