“Sono pronto a portare la vertenza in Parlamento europeo, abbiamo la responsabilità di tutelare le famiglie e le economie locali”. Lo ha dichiarato l’eurodeputato del Ppe, Salvatore Cicu, durante un incontro oggi pomeriggio con una delegazione di dipendenti della Vesuvius di Macchiareddu.
“Le politiche di delocalizzazione delle grandi multinazionali non possono avvenire a danno dei lavoratori soprattutto in un territorio come quello sardo che già da troppi anni sconta le conseguenze di una drammatica estinzione del sistema industriale tradizionale”, ha detto nel corso della sua visita nello stabilimento che l’azienda inglese ha deciso di chiudere entro il 31 dicembre prossimo. “La Giunta Pigliaru non può stare ferma in dichiarazioni retoriche, o addirittura legarsi alle decisioni di Roma – ha sottolineato – serve un sostegno aperto alla mobilitazione dei lavoratori e nel contempo un tavolo di immediata negoziazione che riscriva le intenzioni degli inglesi”.
Oltre agli impianti di Assemini che occupano 105 persone, la multinazionale dell’acciaio ha deciso di fermare anche l’attività di quelli di Avezzano, in Abruzzo (81 dipendenti). Nei confronti dei 186 di Vesuvius è già scattata la procedura di licenziamento collettivo. “In questo momento c’è bisogno del supporto del Governo e delle istituzioni e la presenza di Cicu, le interrogazioni dei nostri parlamentari, sono importanti per i lavoratori di Assemini che stanno vivendo un dramma economico e sociale”, ha commentato dopo l’incontro Marco Sorgia, Rsu Filctem Cgil. Domani i dipendenti dello stabilimento di Assemini riceveranno anche la visita del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5S), in Sardegna per spiegare le ragioni del No al referendum Costituzionale. Con lui ci sarà il sindaco grillino di Assemini, Mario Puddu.