Verso il rientro a scuola. Nell’Isola pochi tamponi, si punta su screening a campione

Nessuno slittamento, gli studenti italiani torneranno a scuola il 10 gennaio, come previsto. La quarta ondata della pandemia non accenna a placarsi ma il governo mantiene la linea rigorosa e conferma il calendario scolastico, seppure probabilmente con alcune modifiche almeno per quanto riguarda quarantene e distinzioni tra vaccinati e non nelle classi.

Le Regioni, che proprio di questo parlano oggi durante la Conferenza, spingono per eliminare il distinguo e, nel contempo, aumentare la soglia di positivi superata la quale le classi finiscono in Dad. In Sardegna il calendario fissa il rientro per il 7 e ora si deve decidere se rispettare la data o estendere il rientro al 10 e se eseguire test a campione o di massa prima del ritorno tra i banchi.

Riguardo alla proposta lanciata dal sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, l’assessore regionale all’Istruzione Andrea Biancareddu, non esclude la possibilità di ricominciare il 10, ma con uno screening “a campione” e non di massa come richiesto da Paolo Truzzu e dal coordinamento dei consigli d’istituto dell’Isola, vista la carenza di tamponi. 

“Non vedo la necessità di far rientrare gli studenti a scuola il 7, potrebbero benissimo ricominciare il 10 ma solo se questi due giorni servissero a garantire un ritorno in sicurezza magari attraverso una campagna di screening a campione, altrimenti sarebbe solo un giorno di vacanza in più”, dichiara l’esponente della Giunta Solinas. 

Si dice favorevole a ritorno in classe perché “la didattica a distanza può essere discriminatoria”, Biancareddu, ma precisa: “E’ più realistica una campagna a campione perché ultimamente si registra una carenza di tamponi”. 

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